19 Mag 19/5 Salvare i raccolti con la riapertura delle frontiere
Il ritorno dei circa 150mila lavoratori stagionali comunitari provenienti da Romania, Polonia, Bulgaria e altri Paesi europei grazie alla possibilità concessa dalla Fase 2 della lotta alla pandemia, con la riapertura delle frontiere dal 3 giugno senza obbligo di quarantena ai cittadini europei, permetterà di salvare i raccolti nelle campagne italiane.
Dovrà essere stilato, per garantire la sicurezza, un protocollo anti-contagio per il settore agricolo con i Ministri competenti e l’assistenza dell’INAIL per rendere concreti gli arrivi. Simili misure sono state adottate nelle campagne della Germania e della Gran Bretagna, e anche in Francia siamo al via.
Coldiretti ha stimato che più di ¼ del Made in Italy a tavola viene raccolto nelle campagne da mani straniere con 370mila lavoratori regolari che arrivano ogni anno dall’estero, fornendo il 27% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore.
Per completare la forza lavoro necessaria al settore con l’arrivo di giugno, il decreto Cura Italia ha recepito due istanze del mondo agricolo: la proroga fino al 31/12 dei permessi di soggiorno per lavoro stagionale in scadenza; la conferma che le attività prestate dai parenti e affini fino al sesto grado non costituiscono rapporto di lavoro nè subordinato nè autonomo, a condizione che la prestazione sia resa a titolo gratuito.