26 Gen 2023 proclamato dalla UE “anno europeo delle competenze”
Il 2023 è stato proclamato “Anno europeo delle competenze” sulla scia di quanto annunciato dalla Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo discorso sullo stato dell’Unione 2023 e in base alla proposta adottata dalla Commissione UE.
Gli Anni europei sono dedicati ad un determinato tema con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini, incoraggiare il dibattito e il dialogo a livello europeo e nazionale. Nel 2013, in occasione dell’Anno europeo dei cittadini, il Dipartimento Politiche Europee ha realizzato una campagna di comunicazione per promuovere i diritti della cittadinanza europea.
Perchè l’Anno europeo delle competenze
La disponibilità di un ricco bagaglio di competenze rappresenta un elemento decisivo per cogliere le opportunità offerte dalla transizione verde e digitale. Tuttavia, attualmente oltre tre quarti delle imprese dell’UE incontrano difficoltà a trovare lavoratori qualificati e i dati Eurostat più recenti indicano che solo il 37% degli adulti ha l’abitudine di seguire corsi di formazione. Inoltre, 4 cittadini europei su 10 (1 lavoratore su 3) non dispongono delle competenze digitali di base. Già nel 2021, in ben 28 attività lavorative (dall’edilizia all’assistenza sanitaria, dall’ingegneria all’informatica) si registravano carenze in termine di competenze.
L’apprendimento lungo tutto l’arco della vita è un aspetto decisivo per la crescita delle competenze individuali e per l’economia in generale. Per questo motivo, gli Stati UE hanno
approvato gli obiettivi sociali dell’UE per il 2030, in base ai quali almeno il 60% degli adulti dovrebbe partecipare ogni anno ad attività di formazione, contribuendo in tal modo a raggiungere entro il 2030 l’obiettivo di un tasso di occupazione di almeno il 78%. In base alla bussola per il digitale 2030, entro tale anno nell’UE almeno l’80% degli adulti dovrebbe possedere per lo meno le competenze digitali di base e dovrebbero essere impiegati 20 milioni di specialisti delle TIC, mentre un numero maggiore di donne dovrebbe essere incoraggiato a svolgere tali attività professionali.
Anno europeo delle competenze, obiettivi e azioni per la competitività
Con l’Anno europeo delle competenze, l’UE intende perseguire quattro obiettivi principali:
- promuovere investimenti maggiori, più efficaci e inclusivi nella formazione e nel miglioramento del livello delle competenze per sfruttare appieno il potenziale della forza lavoro europea e sostenere le persone nel passaggio da un posto di lavoro a un altro;
- garantire che le competenze siano adeguate alle esigenze del mercato del lavoro, anche cooperando con le parti sociali e le imprese;
- abbinare le aspirazioni e le competenze delle persone alle opportunità offerte dal mercato del lavoro, in particolare per la transizione verde e digitale e la ripresa economica. Si presterà particolare attenzione all’attivazione di un maggior numero di persone per il mercato del lavoro, in particolare donne e giovani che non hanno un lavoro né seguono un percorso scolastico o formativo;
- attrarre persone provenienti da paesi terzi con le competenze necessarie all’UE, anche rafforzando le opportunità di apprendimento e la mobilità e agevolando il riconoscimento delle qualifiche.
Per raggiungere questi obiettivi la Commissione promuoverà iniziative per migliorare il livello delle competenze e di riqualificazione; campagne di sensibilizzazione sul miglioramento delle competenze; attività di analisi del fabbisogno di competenze; azioni per favorire un più agevole riconoscimento delle qualifiche, comprese quelle rilasciate al di fuori dell’UE.
Per garantire il coordinamento delle attività a livello nazionale, sarà nominato un coordinatore nazionale per l’Anno europeo delle competenze.
Iniziative e finanziamenti volti a sostenere lo sviluppo delle competenze
Per raggiungere gli obiettivi stabiliti, l’UE potrà contare sulle numerose iniziative già in atto per sostenere lo sviluppo delle skills. Tra queste, ad esempio, l’agenda per le competenze per l’Europa, la nuova agenda europea per l’innovazione e la strategia europea per le università.
Sono, inoltre, disponibili ingenti finanziamenti dell’UE che possono sostenere i progetti per migliorare il livello delle competenze e la riqualificazione. Tra questi, i principali sono:
- il Fondo sociale europeo Plus (FSE+) che, con un bilancio di oltre 99 miliardi di euro per il periodo 2021-2027, è il principale strumento dell’UE per investire nelle persone;
- il dispositivo per la ripresa e la resilienza che può sostenere le riforme e gli investimenti degli Stati membri anche nel settore delle competenze e dell’occupazione. Nei piani nazionali per la ripresa e la resilienza approvati finora dalla Commissione e dal Consiglio, circa il 20% della spesa sociale è dedicato a “occupazione e competenze”;
- Il programma Digital Europe prevede un budget di 580 milioni di euro per lo sviluppo di competenze digitali avanzate. Il programma fornisce finanziamenti strategici e, tra l’altro, sostiene lo sviluppo di un bacino di esperti digitali qualificati e di talento, rafforzando nel contempo la cooperazione tra gli Stati membri dell’UE e i portatori di interessi in materia di competenze e posti di lavoro digitali;
- Il programma Horizon Europe sostiene le competenze dei ricercatori, degli imprenditori e degli innovatori, in particolare attraverso le sue azioni Marie Skłodowska-Curie, il Consiglio europeo per l’innovazione e l’Istituto europeo di innovazione e tecnologia;
- Erasmus+ che, con un bilancio di 26,2 miliardi di euro, sostiene tra l’altro lo sviluppo, sul piano personale e professionale, di studenti, corpo docente e istituti di istruzione e formazione professionale attraverso il finanziamento di attività di mobilità e partenariati per la cooperazione in tutta Europa. Finanzia inoltre le università europee che stanno sperimentando lo sviluppo di microcredenziali per la formazione, il miglioramento del livello delle competenze e la riqualificazione.
Tra gli altri programmi che possono sostenere lo sviluppo delle competenze ci sono il programma InvestEU, il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per i lavoratori espulsi dal lavoro, il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo per una transizione giusta, il corpo europeo di solidarietà, il programma per l’ambiente e l’azione per il clima (LIFE), il Fondo per la modernizzazione, lo strumento di sostegno tecnico e lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale.
fonte: politicheeuropee.gov.it