21 Mag 21/5 Il ministro dell’Ambiente Costa su cambiamenti climatici e caccia…
Sergio Costa, ministro dell’Ambiente, ha partecipato al congresso della Lipu e via Facebook ha raccontato e condiviso gli esiti dei lavori.
“Ho incontrato il giornalista e divulgatore Luca Mercalli al congresso Lipu e mi ha regalato il suo importante testo. Una pietra per l’ambientalismo.
A dispetto di quello che vediamo, di questo maggio piovoso e freddo, la situazione è ben diversa. E i dati della Società Meteorologica Italiana, che lui presiede, ce lo illustrano precisamente.
La prima metà di maggio 2019 è stata più fredda del solito di 2-4 °C in Italia e su gran parte d’Europa, con inconsuete nevicate a bassa quota, tuttavia è un evento locale e temporaneo che non contraddice il riscaldamento globale.
E mentre parte dell’Europa per qualche giorno era al freddo, altre zone del mondo vivevano eccezionali anomalie di caldo, con 32 °C nel Nord-Ovest della Russia presso il Circolo Polare domenica 12 maggio (valori oltre 20 °C sopra il normale), e 37 °C nel Sud della Spagna.
Nell’insieme del pianeta, aprile 2019 è stato il secondo più caldo in 140 anni di osservazioni (anomalia: +1 °C), la banchisa intorno al Polo Nord ha toccato un nuovo minimo storico di estensione a causa di temperature mensili fino a 9 °C sopra media, e anche maggio a livello mondiale sta mostrando temperature oltre il normale di quasi 1 °C nonostante il freddo localizzato in Europa, parte del Nord America e Australia.
Il riscaldamento globale è un fenomeno planetario a lungo termine che non esclude locali e brevi periodi più freddi del consueto, peraltro sempre più rari: all’osservatorio di Moncalieri (Torino), riconosciuto dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale come una delle stazioni di riferimento centenarie in Italia, nel periodo 2010-2018 i record di caldo sono stati 12 volte più numerosi di quelli di freddo.
Non bisogna confondere i concetti di tempo – ovvero le situazioni meteorologiche a scala locale nell’orizzonte di ore o pochi giorni, come il freddo italiano di questo periodo – e di clima – ovvero l’evoluzione delle condizioni medie su lunghi periodi, alla scala di decenni e secoli.
Secondo il CNR-ISAC di Bologna l’aumento delle temperature medie in Italia negli ultimi due secoli è stato di ben 2 °C, e il 2018 è risultato l’anno più caldo dal 1800.
I cambiamenti climatici non sono un’opinione, ma dati scientifici.
L’Italia è in prima linea per combatterli.”
Nell’intervento all’assemblea Lipu Costa ha puntualizzato anche sulla polemica innescata dal ministro delle politiche agricole Centinaio che vorrebbe riportare al suo dicastero la gestione della caccia: “L’economia può benissimo accompagnarsi alla tutela dell’ambiente, a patto che si cambi il paradigma. E ciò lo si può fare solo considerando la tutela della biodiversità e i limiti del patrimonio naturale. Le prossime elezioni europee rappresentano un momento fondamentale per scegliere tra i candidati chi vorrà tutelare l’ambiente ed effettuare scelte che vadano a beneficio della collettività, e non solo personali. Le direttive comunitarie per la tutela della natura vanno difese così come va riformata in modo profondo la Politica agricola europea. Un’agricoltura di qualità, che rispetti la biodiversità e la salute dei cittadini, è possibile, si può fare.”