29 Giu 29/6 Mercosur-Ue: un accordo che strangola potenzialmente l’agricoltura italiana
L’agricoltura italiana e, forse, quella europea, rischiano di uscire con le ossa rotte dall’accordo che da venerdì si ventila sia stato stabilito fra il Mercosur (blocco commerciale con Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay) e l’Unione Europea.
In cambio di riduzione tariffarie su automobili e vino, oltre un occhio di riguardo per alcune produzioni industriali, i paesi del Sudamerica otterrebbero la possibilità di vendere in Europa 99.000 tonnellate di carne di manzo con una tariffa del 7,5%, insieme a quote di 180.000 tonnellate esenti da dazi ciascuna per lo zucchero e il pollame.
La Francia e alcuni altri paesi dell’UE temono l’impatto di un forte aumento delle importazioni di carne bovina, mentre i gruppi ambientalisti, la cui influenza è più forte nel nuovo Parlamento europeo, sostengono che l’accordo potrebbe aggravare la deforestazione. Ma soprattutto la differenza di costi di produzione renderà non convernienti la maggior parte delle produzioni agricole in Italia con il conseguente ennesimo abbandono dei campi.
Il Copa e la Cogeca, associazioni degli agricoltori di respiro europeo, avevano già espresso la loro contrarietà all’accordo lo scorso 27 maggio con questo comunicato:
“La Commissaria europea per il commercio Cecilia Malmström ha confermato mercoledì che un
accordo sul Mercosur potrebbe essere raggiunto nei prossimi mesi. Questo è inaccettabile non solo
per gli agricoltori europei e le loro cooperative agricole, ma anche per tutti i cittadini europei che
votano per un’Europa più verde, più trasparente e protettiva. Come può la Commissione europea
giustificare agli agricoltori e ai cittadini dell’UE che pianifica di importare ulteriori beni agricoli dal
Brasile pochi mesi dopo che il governo di Bolsonaro ha autorizzato oltre 150 nuovi pesticidi, mentre
la stessa Commissione propone la strategia esattamente opposta per i suoi produttori?
Secondo alcuni rappresentanti di alto livello della Commissione l’impatto di un accordo commerciale con il Mercosur sui settori sensibili sarebbe “gestibile”. Il Copa e la Cogeca sono chiaramente in disaccordo con questo approccio, soprattutto considerato l’impatto cumulativo dell’accordo con altri accordi commerciali esistenti e previsti.
In Brasile, i modelli di produzione sono soggetti a standard ambientali, sanitari e fitosanitari ben al di
sotto di quelli vigenti in Europa. Il Brasile beneficerebbe chiaramente di un vantaggio competitivo sleale. Il settore agricolo europeo, che attualmente è già sottoposto a pressioni significative, dovrà affrontare una lotta per la sopravvivenza ancora più dura in quanto si troverà di fronte a massicce importazioni di carne bovina, zucchero, pollame, etanolo, riso, succo d’arancia e molti altri prodotti provenienti da questi paesi.
Reagendo all’annuncio, Pekka Pesonen, Segretario generale del Copa e della Cogeca, ha dichiarato: “L’UE ha già concesso un accesso sostanziale al mercato dei prodotti agricoli sensibili, senza ottenere molto in cambio. Le concessioni commerciali devono essere minimizzate per i nostri settori più sensibili, vale a dire per carni bovine, zucchero, pollame, etanolo, riso e succo d’arancia. Gli accordi commerciali devono essere equilibrati all’interno del capitolo agricolo, rispettando i nostri modelli di produzione e garantendo coerenza con le altre politiche dell’UE. Gli agricoltori europei possono far fronte a ulteriori restrizioni e all’attuazione di misure ambiziose per adattarsi ai cambiamenti climatici e alle sfide ambientali. Ma possono farlo solo se l’UE non rende vani i loro sforzi tollerando l’importazione di beni da partner commerciali che incoraggiano la deforestazione e le pratiche agronomiche che non sono accettate all’interno dei nostri confini.”
Considerando le ulteriori incertezze relative ai negoziati sulla Brexit, nonché al dibattito sulla futura PAC e al bilancio europeo, esortiamo l’UE a non porre ulteriori pressioni sulle spalle del settore agricolo. Il Copa e la Cogeca invitano anche tutti i neoeletti eurodeputati che difendono una UE equa e protettiva a fare sentire la loro voce a partire dalla prossima settimana!