30 Apr 30/4 Reddito di cittadinanza 2019, cosa avviene se non si spende l’intero assegno mensile
La domanda se la sono già posta coloro che hanno già ricevuto il reddito di cittadinanza: cosa succede se l’intero importo caricato sulla card non viene speso nel corso del mese?
Il decretone prevede che il sussidio sia «ordinariamente fruito entro il mese successivo a quello di erogazione». Ma dal Ministero del Lavoro dovrebbe arrivare un provvedimento entro tre mesi dall’entrata in vigore del decreto per le opportune specificazioni, ma fino ad allora non ci saranno decurtazioni delle somme non spese.
Il Sole 24 ore riporta pure un caso concreto, in cui la somma del reddito di cittadinanza non spesa o non prelevata verrà sottratta nel mese successivo, per un importo comunque non superiore al 20% del totale. Ad esempio: se il beneficiario riceve 700 euro al mese, e non ne spende 200, nel mese successivo la decurtazione sarà al massimo di 140 euro, ovvero il 20% della cifra ricevuta (700 euro).
Nel modulo da presentare per richiedere il reddito di cittadinanza, però la dicitura è diversa ed risulta meno penalizzante: si dichiara che il beneficio va speso in toto, «pena la sottrazione del 20% del beneficio non speso o non prelevato». Dunque, la decurtazione effettiva è 20% dei 200 euro non spesi (e non dei 700 totali ricevuti), ossia 40 euro, tenendo in esame sempre il medesimo esempio e modulo.
Da parte dell’Inps è arrivato un ulteriore chiarimento: «L’ammontare del beneficio non speso o non prelevato, ad eccezione di arretrati, sia sottratto, nei limiti del 20% del beneficio erogato, nella mensilità successiva a quella in cui il beneficio non è stato interamente speso. Quindi la norma fa riferimento a un taglio non superiore all’importo del beneficio non speso, taglio che non può, inoltre, superare il 20% della somma erogata nel mese in cui avviene la decurtazione».