Figli minorenni o maggiorenni: a chi spetta la pensione di reversibilità

Figli minorenni o maggiorenni: a chi spetta la pensione di reversibilità

Pensione di reversibilità: per tanti, troppi una parola magica con cui continuare a percepire un reddito quando il titolare dello stesso sia defunto. Specialmente dopo che l’INPS ha esteso la platea dei beneficiari della pensione ai superstiti, includendo ora anche i nipoti maggiorenni che siano orfani, inabili al lavoro e a carico dei nonni. Questo aggiornamento si allinea con la Sentenza n. 88/2022 della Corte Costituzionale, che rafforza la tutela familiare anche in ambito previdenziale.
Tuttavia, non tutti i figli e i nipoti maggiorenni possono beneficiarne.  L’INPS ha rafforzato i controlli sui requisiti richiesti per accedere alla prestazione: il diritto viene riconosciuto solo se si dimostra una reale dipendenza economica dal defunto. Inoltre, esiste una distinzione tra figli maggiorenni e minorenni: mentre i primi devono provare la dipendenza economica per accedere alla pensione, i secondi ne hanno diritto automaticamente.

Figli minorenni (sotto i 18 anni). Hanno diritto automaticamente alla pensione di reversibilità, senza ulteriori requisiti. La loro condizione lavorativa o scolastica è irrilevante. Diverso discorso vale invece per i figli maggiorenni.

Figli maggiorenni, (dopo il compimento dei 18 anni). Il diritto alla pensione non decade, ma è subordinato a condizioni precise , come:

  • frequenza scolastica o universitaria: fino a 21 anni se frequentano scuole superiori o corsi professionali, fino a 26 anni se regolarmente iscritti e frequentanti l’università (non fuori corso).
  • inoccupazione e dipendenza economica:
  • disabilità (in questo caso la pensione di reversibilità è permanente, essendo il il figlio è inabile al lavoro)

Il figlio deve essere privo di redditi sufficienti al proprio mantenimento, e la dipendenza economica deve essere effettiva e dimostrabile (es. bonifici regolari, pagamento di spese da parte del genitore).

Calcolo della pensione. Occorre applicare delle percentuali fisse sulla pensione spettante (o maturata) dal genitore deceduto, ottenendo quote che rappresentano l’importo complessivo per tutto il nucleo familiare, da suddividere tra gli aventi diritto:

  • 60% se il beneficiario è un solo figlio;
  • 80% con due beneficiari (es. coniuge + 1 figlio, oppure due figli);
  • 100% con tre o più beneficiari.

Presentazione della domanda di pensione di reversibilità per i figli.

La domanda si presenta online sul sito INPS, utilizzando SPID, CIE o CNS, oppure rivolgendosi a un patronato.
Se il beneficiario è minorenne, la domanda va presentata da chi esercita la responsabilità genitoriale.

Se è maggiorenne inabile, occorre prima acquisire la certificazione medica SS3 e poi procedere con la richiesta. L’INPS esamina la documentazione e, in caso di esito positivo, eroga il primo pagamento entro 60 giorni dall’accoglimento della domanda. Attenzione: ogni variazione che incida sul diritto (es. fine degli studi, inizio attività lavorativa, miglioramento dello stato di salute) va comunicata tempestivamente. In caso contrario, l’INPS può sospendere la pensione, richiedere la restituzione delle somme e, in casi gravi, applicare sanzioni.