21 Giu 21/6 Bonus Resto al Sud 2019: ampliato ma inattivo
Come noto nella legge di bilancio 2019, pubblicata in Gazzetta Ufficiale come Legge n.145 del 30.12.2018 è stata estesa la possibilità di fruire dell’agevolazione detta “Resto al Sud” introdotta dal DL 91/2017 e volta a favorire la nuova imprenditoria nelle regioni meridionali. Le novità riguardavano:
- l’ampliamento del limite di età fino a 45 anni (compiuti)
- l’ accesso anche per attività di liberi professionisti
Restano invece immutati i requisiti territoriali di residenza nelle regioni meridionali (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) al momento della domanda. E’ possibile però anche il trasferimento in una delle Regioni citate entro 60 giorni dalla comunicazione dell’accoglimento della domanda o entro 120 giorni se il richiedente era residente all’estero. La residenza deve essere mantenuta per tutta la durata del finanziamento.
Nello specifico , l’agevolazione consiste in un finanziamento, fino a 50.000 euro, suddiviso in:
- 35 per cento a fondo perduto e
- 65 per cento come prestito a tasso zero da rimborsare in otto anni.
Il finanziamento può essere richiesto da chi intende avviare un’attività nelle forme giuridiche di impresa individuale o di società, anche cooperativa; in questo caso l’ammontare massimo arriva a 200mila euro. Sono escluse le attività commerciali, a meno che non si tratti di vendita di beni prodotti dall’impresa.
Per le attività professionali inoltre restano esclusi i soggetti che nei dodici mesi precedenti la presentazione della domanda, fossero titolari di partita IVA per l’esercizio della stessa attività.
A sei mesi dall’entrata in vigore della norma però il decreto attuativo del Ministero non è stato emanato ( o meglio non è stato corretto il precedente decreto che dettava le regole per l’incentivo nelle forma già vigente ) e gli under 46 e professionisti interessati a fruire delle agevolazioni che in alcuni casi si erano già attivati per mettere in piedi una iniziativa imprenditoriale sono molto delusi e preoccupati.
La misura è gestita da INVITALIA che attualmente non può accogliere domande che rientrino nei nuovi parametri . Alle richeiste di chiarimenti degli interessati ha risposto che ad oggi non ha la possibilità di esaminare i progetti ma quando uscira il provvedimento attuativo probabilmente “sarà assicurato un periodo transitorio utile a consentire la presentazione delle domande a chi non aveva ancora compiuto il 46esimo anno di età al 1° gennaio 2019, data di entrata in vigore della legge di Bilancio”.
Fonte: fisco e tasse