06 Mar Bonus Baby sitter, sorpresa INPS: è andato soprattutto ai nonni
Un approfondimento condotto dall’INPS sul “Bonus bebè o bonus baby sitter” sulla misura pensata per sostenere i genitori costretti a fronteggiare la chiusura delle scuole a causa della pandemia, ha verificato che più della metà delle cifre erogate sono andate ai nonni. In particolare, su 556.348 baby sitter pagati con il libretto famiglia con il bonus, 339.252 avevano oltre 60 anni.
“I 556.348 baby sitter – scrive l’Inps – hanno prestato la propria attività tra marzo e agosto, in media all’interno di un arco temporale di due mesi, con un picco nel mese di giugno (circa 300.000 prestatori) e un minimo ad agosto (circa 85.000). Considerando l’importo totale, come visto pari a 664,6 milioni di euro, erogato tramite la piattaforma del Libretto famiglia, in cui 10 euro remunerano un’ora di lavoro, si tratta di un volume di 66,46 milioni di ore di lavoro, equivalenti a 384.000 lavoratori fulltime all’interno di un unico mese”. Il bonus previsto dal Governo raggiungeva i 1,200 euro (2.000 per alcune categorie di lavoratori come i sanitari) e la media del pagamento è stato di 1.195 euro.
L’Inps ha ricevuto oltre 1,3 milioni di domande per bonus baby sitter e la partecipazione a centri estivi tra marzo ed agosto 2020 e ne ha accolte oltre un milione (1.078.173) per oltre 815 milioni di euro.
L’Inps segnala che nel periodo sono state accolte 310.142 richieste di congedo parentale con causale Covid per la grande maggioranza arrivate da donne (243.358) mentre gli uomini che hanno chiesto di astenersi dal lavoro per prendersi cura dei figli sono stati 66.784.