10 Lug Cyberbullismo: il Garante spiega in un video come difendersi
Con la diffusione sempre maggiore dei social media e degli strumenti per connettersi, sono aumentati i giovani che si collegano quotidianamente su Internet, e di conseguenza, purtroppo, anche i casi di cyberbullismo online.
La Legge 71/2017 prevede che le vittime possano rivolgersi al Garante per un intervento sui contenuti molesti pubblicati online.
Parliamo di un fenomeno in grande crescita che provoca spesso conseguenze gravi per i ragazzi che ne sono vittime, provocando sofferenze e disagio non solo psicologici, e in qualche caso porta ad atti estremi.
Il Garante contro il cyberbullismo
Per promuovere la consapevolezza riguardo ai diritti e agli strumenti di tutela previsti dalla legge, il Garante privacy ha prodotto un video di animazione che con un linguaggio semplice e chiaro punta a offrire informazioni ai giovani vittime di atti di cyberbullismo e ai loro genitori.
Il video è diffuso sui canali social del Garante (Youtube, Linkedin, Twitter, Instagram e Telegram) ed è pubblicato nella pagina tematica dedicata al Cyberbullismo del sito web dell’Autorità.
Nel sito è possibile consultare una scheda informativa e scaricare il modulo per l’esercizio dei diritti di tutela previsti dalla legge 71/2017, che consente ai minori di chiedere l’oscuramento, la rimozione o il blocco di contenuti, a loro riferiti e diffusi online che ritengono essere atti di cyberbullismo (ad esempio, foto e video imbarazzanti o offensive, oppure pagine web o post sui social network in cui si è vittime di minacce, offese o insulti, ecc.).
Il titolare del trattamento o il gestore del sito internet o del social media che ospita i contenuti ritenuti offensivi è tenuto a rispondere ed eventualmente a provvedere alla richiesta di eliminazione nei tempi previsti dalla legge.
Nel caso la richiesta non venga soddisfatta, ci si può rivolgere al Garante per la protezione dei dati personali, che entro 48 ore si attiva sulla segnalazione.
La Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, sottoscritta a New York nel 1989 e resa operativa in Italia nel 1991, prevede che tutti i bambini e i ragazzi sono titolari di diritti, come per esempio quello di vivere in un ambiente sicuro e senza violenza, di esprimere le proprie opinioni, di essere ascoltati, di non essere discriminati e di ricevere cura e assistenza. E questo vale anche nel mondo digitale.