17 Ago Manca manodopera: pomodori e vendemmia a rischio!
Dopo l’emergenza Covid si sta materializzando, o meglio si è materializzata, per le aziende agricole l’emergenza raccolta.
Manca la manodopera nei campi per pomodori, uva e olive. Un problema che si aggiunge alla siccità che sta già provocando danni enormi.
Le aziende non si possono permettere ulteriori passi falsi. Da più parti si intende chiedere al governo Draghi un decreto Flussi di urgenza per consentire l’arrivo di lavoratori stagionali.
Per comprendere l’importanza di un decreto rapido ed efficace che poi, in inverno, dovrebbe essere seguito da un provvedimento non più temporaneo ma strutturale, basta fare due calcoli.
L’Osservatorio nazionale sul lavoro agricolo dell’ente bilaterale Eban e di Nomisma ha stimato la realtà occupazionale della nostra agricoltura.
La manodopera straniera ne rappresenta una quota rilevante.
Sono presenti oltre 340mila lavoratori stranieri, complessivamente pari al 32% del totale degli operai agricoli in Italia, anche se nei due anni sono calati del 4,3%.
Il 62% dei lavoratori stranieri è di origine extra Unione europea, soprattutto africana e in particolare proveniente dal Marocco e dalla Tunisia, dal Senegal e dalla Nigeria, ma anche dall’Est Europa (Albania ed Ucraina), e dall’Asia (India e Pakistan).
Il 93% degli stranieri comunitari arriva dalla Romania, dalla Polonia, dalla Bulgaria e dalla Slovacchia.
La crisi dei pomodori – soprattutto al Sud – hanno spinto quattro regioni (Campania, Puglia, Molise, Basilicata) a scrivere al ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli per un urgente tavolo di lavoro (qui).
Non è sufficiente però se non verrà affiancato da misure urgenti che consentano di poter avere nei campi la manodopera necessaria per la raccolta e servizi di trasporto adeguati verso gli impianti di trasformazione. Solo nel pomodoro abbiamo un settore strategico che esporta per un valore complessivo di 2 miliardi di euro.