19 Mar PAC: 1,5 miliardi agli agricoltori per rincari e crisi ucraina
Il commissario all’Agricoltura Janusz Wojciechowski ha anticipato al Parlamento europeo il pacchetto di misure in arrivo per aiutare le imprese del settore a fronteggiare i rincari dei prezzi dell’energia e delle materie prime, aggravati dalla guerra in Ucraina.
Cosa prevede il Piano PAC dell’Italia
Il pacchetto da 1,5 miliardi per l’agricoltura verrà finanziato attingendo per la prima volta alla riserva di crisi della PAC e accompagnerà i finanziamenti con deroghe agli obblighi della Politica agricola comune. Soddisfatto per la rapidità dell’intervento UE il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, che sta lavorando a un mix di interventi da attivare a livello nazionale. Tra le ipotesi, sgravi contributivi, una moratoria dei debiti e aiuti per le filiere più esposte alla crisi.
Fondi europei all’agricoltura per rincari e guerra in Ucraina
L’intervento europeo, intanto, è imminente. Il commissario Wojciechowski ha anticipato alla commissione Agricoltura del Parlamento UE che le misure straordinarie comprenderanno l’utilizzo di 500 milioni di euro della riserva di crisi PAC, fondi europei che combinati con il cofinanziamento nazionale porteranno a un totale di 1,5 miliardi.
All’Italia dovrebbero andare 50 milioni di euro, cui aggiungere il relativo cofinanziamento. Una somma giudicata insufficiente dalle organizzazioni agricole, che ora attendono ulteriori misure dal Governo. Il Consiglio dei Ministri dovrebbe infatti discutere le misure messe a punto dal ministro Patuanelli, tra cui una sospensione dei contributi previdenziali, la rinegoziazione delle esposizioni bancarie, una moratoria sui mutui e garanzie pubbliche per le imprese agroalimentari energivore.
Contestualmente agli aiuti, ha spiegato sempre Wojciechowski, la Commissione prevede una deroga all’obbligo PAC relativo alla messa a riposo di una quota dei terreni agricoli, che quindi potranno essere coltivati anche utilizzando fitofarmaci. L’impatto in Italia, secondo le stime di Coldiretti, sarebbe il recupero di 200mila ettari di terreno e un incremento della produzione di mais per gli allevamenti, di grano duro per la pasta e di grano tenero per la panificazione di circa 15 milioni di quintali.
fonte: fasi.eu