28 Mar Allarme Uncai: emergenza idrica per il riso nella Bassa Vercellese e nel Novarese
“Già adesso si dovrebbero sommergere le risaie e fare i trattamenti. È il solo modo per poter seminare in tempo, in maggio, senza ricorrere a consumi spropositati di acqua. L’acqua disponibile è, però, molto poca e le previsioni meteo non segnalano precipitazioni nei prossimi quindici giorni”, è l’allarme lanciato dal presidente dei Contoterzisti UNCAI Vercelli Giuseppe Delsignore.
L’emergenza idrica che sta interessando il nord Italia mette a rischio la risicoltura del Vercellese e del Novarese. “Le riserve di acqua sono molto scarse, basta guardare le montagne, innevate solo nella parte apicale; inoltre le temperature non sono ancora abbastanza alte per sciogliere la poca neve in quota. In assenza di invasi in montagna, e quindi di scorte, non ci resta che sperare nel meteo per superare momenti di difficoltà come questo”.
Intanto gli enti che forniscono l’acqua al territorio (Consorzio di bonifica Baraggia, Biellese e Vercellese, Associazione di irrigazione Ovest Sesia e Associazione di irrigazione Est Sesia) hanno sollecitato contoterzisti e agricoltori ad anticipare l’irrigazione, riempiendo canali e risaie, in modo da alzare la faglia, oggi molto bassa, e impedire un successivo uso spropositato di acqua (che però non c’è). “Inoltre ci hanno chiesto di evitare la semina in asciutta perché concentra la richiesta di acqua in una finestra temporale molto stretta, impossibile senza scorte idriche”. Il problema peggiora di giorno in giorno e, oltre alla risicoltura, interessa anche le altre coltivazioni del Vercellese perché i terreni si sono fatti talmente duri da non riuscire ad ararli.
“Di solito le associazioni di irrigazioni forniscono l’acqua a un giorno dalla richiesta. Invece quest’anno c’è chi sta aspettando da una settimana. Se non dovesse arrivare a breve, difficilmente si riusciranno a sommergere non tanto le prime zone, che ricevono l’acqua dalla Dora Baltea e dalla Dora Riparia, ma le zone della Bassa Vercellese e del Novarese che recuperano l’acqua già utilizzata nelle aree che le precedono. Il rischio è che quest’anno le risaie di queste zone non vengano sommerse. Il riso è una pianta acquatica e senza sommersione non può nascere”.