18 Gen Assegno unico, importi con aumenti di gennaio: questo il calendario completo dei pagamenti
Dal 17 gennaio, sono stati avviati i pagamenti dell‘Assegno Unico Universale per i figli a carico, relativi al primo mese del 2024. Quest’anno, gli importi saranno superiori grazie alla rivalutazione legata all’inflazione, e in teoria, l’aumento dovrebbe essere già applicato nel corrente mese. Tuttavia, per ragioni tecniche, l’INPS dovrà elaborare le somme esatte della rivalutazione nelle prossime settimane, e gli aumenti di gennaio e febbraio saranno verosimilmente conguagliati con l’assegno di marzo.
Per quanto riguarda le rate dell’Assegno Unico Universale, il calendario di pagamento per il periodo gennaio – giugno 2024, in assenza di variazioni, prevede le seguenti date: 17, 18, 19 gennaio; 16, 19, 20 febbraio; 18, 19, 20 marzo; 17, 18, 19 aprile; 15, 16, 17 maggio; 17, 18, 19 giugno.
Non è necessario presentare una nuova domanda per l’Assegno nel 2024, a condizione che la domanda precedentemente trasmessa non sia nello stato di decaduta, revocata, rinunciata o respinta. Tuttavia, per determinare l’importo della prestazione, è necessario presentare una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per il 2024. In assenza di ISEE, l’importo dell’Assegno Unico Universale sarà calcolato dal mese di marzo 2024, facendo riferimento agli importi minimi stabiliti dalla normativa. Qualora la Dsu sia presentata entro il 30 giugno 2024, gli importi eventualmente già erogati saranno adeguati da marzo con la corresponsione degli arretrati. Per presentare la Dsu sul sito Inps è disponibile il servizio Isee precompilato.
L’Assegno Unico per i figli ha subito un potenziamento con l’ultima legge di Bilancio. Le coperture finanziarie sono state aumentate notevolmente: da 345,2 milioni a 409,2 milioni di euro per il 2023, da 457,9 milioni a 525,7 milioni per il 2024 e da 473 milioni a 542,5 per il 2025. A partire da gennaio dell’anno scorso, l’importo mensile è stato rivalutato con un aumento dell’8,1%. In pratica, l’assegno è salito da 175 euro a 189,2 euro per le famiglie con ISEE fino a 16.215 euro, e da 50 a 54 euro mensili per chi ha un ISEE superiore a circa 44.000 euro.
La rivalutazione ha interessato anche le soglie dell’ISEE. Le nuove “maggiorazioni” coinvolgeranno quindi le 5,6 milioni di famiglie con figli a carico, che vedranno i loro assegni crescere del 5,7% (rispetto all’8,15% dell’anno precedente). Sebbene si attenda una comunicazione ufficiale, è certo che le soglie ISEE subiranno leggere modifiche. L’Assegno Unico ammonta ora a circa 57,2 euro al mese (importo minimo) per chi ha un ISEE superiore a 45.575 euro, mentre raggiunge i 199,4 euro al mese (importo massimo) per chi ha un ISEE fino a 17.090 euro. Inoltre, la maggiorazione per i due genitori lavoratori aumenterebbe di 34,15 euro per ciascun figlio.
L’incremento potrebbe non manifestarsi immediatamente, simile a quanto accaduto l’anno scorso. Nell’arco di questo mese, l’INPS renderà note le modalità operative di erogazione, che potrebbero comportare un calcolo non immediato nella prima mensilità, ma piuttosto un conguaglio con il tasso definitivo a partire da marzo 2024.
Entro tale data, potrebbe essere implementata una riforma dei requisiti per l’assegno. L’Unione europea ha contestato all’Italia l’obbligo di due anni di residenza come condizione per accedere all’assegno, ritenendo tale normativa in contrasto con le leggi dell’UE sulla libera circolazione di cittadini e lavoratori. Di conseguenza, il nostro Paese dovrà, entro due mesi, eliminare questa norma o fornire valutazioni e motivazioni a supporto delle restrizioni per evitare possibili sanzioni. È probabile che si stia orientando verso un ammorbidimento di tale requisito.
Le somme erogate mensilmente, insieme alla data di valuta, sono comunicate all’interno del “Fascicolo Previdenziale del Cittadino” sul portale MyINPS, nella sezione “Pagamenti”. Inoltre, nella specifica sezione del sito dedicata all’Assegno Unico, è possibile consultare gli accrediti mensili ricevuti. Per verificare l’aderenza della somma al proprio ISEE, è disponibile il servizio di simulazione dell’INPS. A partire da marzo, sarà essenziale verificare se gli importi sono effettivamente aumentati e se è stato effettuato il conguaglio. La conferma ufficiale dei pagamenti arretrati da parte dell’INPS è attesa proprio nel mese di marzo.