04 Apr Brexit, a Londra si è votata una legge “No Deal”
Maratona legislativa notturna alla Camera dei Comuni di Londra, che ha partorito una legge per evitare la Brexit con un ‘no deal‘, nonostante l’opposizione del governo e dei Brexiters che hanno presentato diversi emendamenti nel tentativo di fermarla. La proposta, presentata dalla laburista Yvette Cooper e dal tories Oliver Letwin, è stata approvata in terza lettura per appena un voto (313 sì e 312 no) e quindi ora passerà alla Camera dei Lord.
L’impossibilità che si arrivi a una Hard-Brexit che i separatisti più accesi desideravano (No deal vuol dire che si uscirà dalla Unione europea solo con un accordo) porterà un poco di tranquillità per tutto il settore agroalimentare italiano, che vanta miliardi di euro di esportazione verso il mercato britannico, al riparo da nuove regolamentazioni e tassazioni che avrebbero il risultato di bloccare il transito di merci sulle tavole degli inglesi, che nelle settimane scorse avevano fatto incetta di beni proprio per paura di una improvvisa penuria.
La legge nuova ha ottenuto una maggioranza, per quanto risicatissima, trasversale, grazie ai voti di quasi tutti i laburisti (9 hanno votato contro), dei 35 del Snp, di 14 conservatori, 11 lib dem e di altri piccoli partiti. Il testo toglie al governo, concedendolo al Parlamento, il potere di decidere la durata dell’estensione dell’articolo 50 da chiedere alla Ue. Theresa May ha commentato di essere stata indebolita nel suo potere contrattuale con l’Unione Europea, parlando di “gravi limitazioni” e davanti c’è la scadenza del 12 aprile in arrivo. Delicata e importante, perché la richiesta di ulteriore rinvio costringerebbe la Gran Bretagna a organizzare le elezioni europee di maggio, con tutti i riflessi che avrà sulla composizione delle maggioranze nel Parlamento di Strasburgo.