22 Lug Christine Lagarde spiega come funzionerà lo scudo anti-spread della Bce
La BCE ha annunciato ieri, con le parole del presidente Christine Lagarde, la nascita del Transmission Protection Mechanism (‘Tpi’), il cosiddetto “scudo anti-spread” che servirà a soffocare sul nascere le crisi del debito stile 2011.
Un contributo di salvaguardia per quelle economie, come quella italiana, che possono soffrire di improvvisi sbalzi dello spread e quindi di crisi finanziaria di un singolo paese, per mantenere la stabilità complessiva di tutta la comunità europea. Insomma si tratterà di un aiuto che avrà efficacia nella misura in cui lo Stato coinvolto non si allontani eccessivamente dalle medie statistico-finanziarie degli altri paesi per un riequilibrio rapido.
Per intendersi non è un paracadute pronto ad aprirsi se un governo dovesse decidere un pesante scollamento in negativo del suo debito pubblico.
Il Tpi comprerà titoli di Stato (con la possibilità di estendersi ad altri bond) con scadenza fra uno e dieci anni, sterilizzando gli acquisti per non alimentare inflazione con un meccanismo a completa discrezion della signra Lagarde e senza automatismi su cui possano influire improvvide decisioni di un qualche capo di governo.
Le condizioni per beneficiarne non sono quelle rigide del Mes, ma il Tpi non è nemmeno un assegno in bianco: rispetto del ‘fiscal framework’ Ue, l’assenza di gravi squilibri macroeconomici, sostenibilità del debito, rispetto degli impegni presi con il recovery e con le raccomandazioni specifiche della Commissione Ue.
Il governatore Lagarde non ha fatto mistero che “alcune componenti dello strumento è meglio tenerle riservate”. Ma non si può negare che il partito del ritorno ai bei tempi dei quantitative easing, quando la Bce era il principale compratore di debito sui mercati, sia rimasto deluso.