23 Gen Come cambia il clima: la Sicilia regione battistrada della crisi idrica in Italia
L’allarme per le risorse idriche in Sicilia è diventato un problema costante, segnalato ripetutamente durante l’anno passato ma, a quanto pare, non raccolto dalle autorità competenti. La situazione è sempre più critica, persino durante i mesi invernali. Confrontando i dati di dicembre 2023 con quelli di dicembre 2022, si è registrata una diminuzione di 46,92 milioni di metri cubi di acqua, portando al razionamento delle risorse in cinquanta comuni. I sindacati criticano la politica regionale, sottolineando la mancanza di disponibilità al confronto e al dialogo riguardo alle possibili soluzioni.
I segretari generali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil Sicilia, Pino Foti, Stefano Trimboli e Andrea Bottaro, hanno inviato una comunicazione al presidente della Regione richiedendo un confronto sul Piano di gestione delle acque. Nella nota, hanno anche sottolineato di aver chiesto chiarimenti in merito al Piano dell’Autorità regionale di Bacino riguardo al razionamento delle forniture idriche per uso potabile in alcuni comuni siciliani e alle attività di trivellazione avviate da Siciliacque nelle falde acquifere dell’Isola. Foti, Trimboli e Bottaro hanno evidenziato che si tratta di notizie di rilievo strategico, su cui la Regione, insieme all’Autorità di Bacino e a Siciliacque con il suo nuovo proprietario Italgas, non ha coinvolto le organizzazioni sindacali. Hanno sottolineato che escludere le parti sociali dalla concertazione su soluzioni legate all’emergenza siccità è da considerarsi sbagliato e totalmente improduttivo.
Enel Green Power ha ufficializzato nella giornata di ieri, 22 gennaio 2024, l’inizio dei lavori presso la diga di Pozzillo, un progetto finalizzato al raddoppio della capacità di invaso delle acque. Questa iniziativa mira a migliorare la gestione delle esigenze irrigue nelle province di Enna, Caltanissetta e nella produttiva Piana di Catania, un’area centrale per l’agricoltura in tutta la regione siciliana. L’aumento del prelievo di acqua comporterà, naturalmente, una maggiore produzione di energia rinnovabile. Le operazioni per la costruzione del nuovo scarico di fondo della diga Pozzillo, situata nel territorio di Regalbuto (Enna), sono state avviate recentemente. Questo intervento, gestito da Enel Green Power ma di proprietà della Regione Siciliana, sarà finanziato attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) con un costo totale di circa 33 milioni di euro. È importante notare che gran parte di questi fondi erano già stati assegnati dalla Regione mediante il Fondo Sviluppo e Coesione (Fsc).
L’intervento a Pozzillo – unico nel suo genere al mondo – mirerà al ripristino della funzionalità dello scarico di fondo della diga, il quale è stato ostruito dalla fine degli anni ’90 a causa di un significativo interramento. Questo fenomeno, influenzato da diverse ragioni e legato anche alla particolare morfologia del territorio, ha interessato il Lago Pozzillo. Nel 2006, a causa di questa situazione, la Direzione generale Dighe ha dovuto prendere un provvedimento amministrativo che ha comportato una drastica riduzione della capacità utile dell’invaso da 120 a soli 60 milioni di metri cubi. Alla fine dei lavori saranno completamente recuperati i 60 milioni di metri cubi persi e, ove la piovostà annuale renda disponibile un surplus di acqua, questa potrà essere rilasciata nel bacino e utilizzata successivamente, in anni meno piovosi.