Cosa dice la legge a riguardo della conservazione delle bollette di luce, gas e acqua

Cosa dice la legge a riguardo della conservazione delle bollette di luce, gas e acqua

Dopo quanti anni sia possibile buttare via tutta la documentazione che comprova l’avvenuto pagamento delle bollette di luce, gas e acqua – che i consumatori sono tenuti a conservare – è uno dei problemi spiccioli ma importanti che si pongono: le carte si accumulano nel tempo, e ricostruire un percorso di pagamenti richiede del tempo.

Perché conservare la documentazione è presto detto: molto spesso sorgono controversie con i vari operatori sul mancato pagamento e conservare il bollettino permette di tutelare il consumatore e provare l’avvenuto saldo.

Per quanti anni bisogna conservare le bollette? Dopo quanto tempo possono essere buttate? Ecco cosa dice la legge.

Dopo un determinato periodo di tempo, le bollette di luce e gas vanno in prescrizione. È la legge a stabilire il periodo necessario di conservazione e, trascorso questo lasso temporale, il consumatore può tranquillamente buttare le vecchie fatture. Di seguito riportiamo i periodi di prescrizione per le bollette dell’energia elettrica:

  • 2 anni, per tutte le bollette emesse dopo il 1° marzo 2018
  • 5 anni, per tutte le bollette emesse prima del 1° marzo 2018.

Per le fatture del gas, invece, i tempi di prescrizione sono i seguenti:

  • 2 anni, per tutte le bollette emesse dopo il 1° gennaio 2019
  • 5 anni, per tutte le bollette emesse prima del 1° gennaio 2019
  • Bollette dell’acqua:

    • 2 anni, per tutte le bollette emesse dopo il 1° gennaio 2020
    • 5 anni, per tutte le bollette emesse prima del 1° gennaio 2020

    Bollette del telefono:

    • 5 anni dal giorno dell’emissione

    Documenti fiscali / bancari:

    • Dai 5 ai 10 anni dal giorno dell’emissione

    Occorre precisare che questi tempi valgono anche per gli eventuali conguagli di luce e gas. Durante il periodo di conservazione obbligatoria, il fornitore ha sempre la facoltà di richiedere la prova del pagamento della bolletta e il consumatore deve dimostrare l’avvenuto versamento. Nel caso in cui non fosse presente il bollettino perché cestinato, bisognerà provvedere con un nuovo pagamento. Dunque, conservare le bollette per un certo periodo di tempo è assolutamente inevitabile, ma serve per la sicurezza del cliente.