29 Mar Da giugno in Europa il passaporto vaccinale per il turismo
Thierry Breton, commissario europeo a capo della task force Ue sui vaccini, va in televisione e nel corso del programma tv francese Le Grand Jury di Rtl- Le Figaro rassicura tutta la Ue sui programmi di mobilità estiva e il rilancio del turismo.
Il segreto, che ormai sappiamo tutti, è la nascita vicina all’ufficialità del passaporto vaccinale – o sanitario che dir si voglia –. All’interno dei 27 ha richiesto una lunga discussione, perché sono sempre in agguato le insidie della privacy, ma alla fine è prossimo all’ approvazione.
La data in cui sarà lanciato è stata fissata al 15 giugno.
Breton ha anche mostrato i dettagli del passaporto e ha spiegato il sistema del codice QR, da leggere anche come garanzia di autenticità, chiarendo come sia ripsettoso della privacy dell’individuo:
“Troverete il vostro nome, la data di nascita, il numero di passaporto, se siete stati vaccinati o no e con quale siero. Se siete stati malati e avete sviluppato gli anticorpi. In alternativa, se non siete stati immunizzati, verrà registrato il risultato del tampone. Non sarà obbligatorio. Ci sarà una versione cartacea e una per smartphone”.
Cos’è in definitiva questo passaporto sanitario? Dovrebbe essere – perché fino all’ultimo passaggio non si deve dare nulla per scontato – il documento chiave che possa favorire la libera circolazione dentro l’Unione Europea, togliendo la necessità di sottoporsi a vincoli legati a test da fare, quarantene da rispettare o sottostare ad altre situazioni straordinarie legate alla necessità di tutelare la salute pubblica dei singoli paesi europei.
E non è da escludere che, una volta che il sistema arrivi a regime e si dimostri affidabile, possa venirne valutata una applicazione estensiva ad eventuali e possibili eventi di massa come concerti e presenze negli stadi domani o per l’ingresso in precisi luoghi pubblici come musei, teatri, cinema e palazzetti sportivi.