05 Mag Entra oggi in vigore il nuovo Decreto Lavoro del governo Meloni
E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto lavoro approvato il primo maggio dal Consiglio dei ministri: il decreto entra in vigore oggi.
Il provvedimento dl governo Meloni è composto da 45 articoli in cui si prevedono diverse norme che andiamo a presentare (fonte:ticonsiglio.com).
1) NUOVO TAGLIO DELLE TASSE SUL LAVORO
Arriva il nuovo taglio del cuneo fiscale per lavoratori dipendenti con redditi medio bassi, già previsto nel DEF 2023 e confermato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Si tratta di un taglio sui contributi dovuti dai lavoratori dipendenti del 6% per chi ha un reddito inferiore a 35.000 euro e del 7% per chi ha un reddito inferiore a 25.000 euro lordi. In sostanza si tratta di un aumento del taglio del cuneo fiscale che era già stato introdotto con la Legge di Bilancio dal 1° gennaio 2023 (era del 2% o 3%). Sarà attivo dal 1° luglio 2023 e fino al 31 dicembre 2023. Il taglio serve a garantire più soldi in busta paga ai lavoratori, in media fino a circa 100 euro in più per i redditi più bassi. Per ulteriori dettagli rimandiamo all’approfondimento sul bonus per lavoratori con redditi medio bassi con taglio dei contributi.
2) ADDIO RDC, ARRIVA L’ASSEGNO DI INCLUSIONE
Dal 1° gennaio 2024 arriva una nuova misura che andrà a sostituire il Reddito di Cittadinanza ma che è valida solo per i “non occupabili”. Si tratta dell’Assegno di inclusione (ADI). L’assegno è di entità non inferiore a 480 euro al mese a cui può essere integrata la quota di affitto, pari a 280 euro extra mensili, fino a un massimo di 3.360 euro all’anno. È erogabile per massimo 18 mesi, ma può essere rinnovato, previa sospensione di un mese, per ulteriori 12 mesi.
Tale misura è destinata alle famiglie in possesso di determinati requisiti – relativi alla cittadinanza o all’autorizzazione al soggiorno del richiedente, alla durata della residenza in Italia e alle condizioni economiche – al cui interno si trovano almeno: una persona disabile oppure un minore oppure un ultra 60enne o una persona titolare di invalidità civile. Per ottenere l’ADI occorre possedere un ISEE non superiore a 9.360 euro all’anno, un reddito sotto i 6 mila euro annui (salvo eccezioni) e un valore del patrimonio immobiliare non superiore a 30.000 euro (esclusa la prima casa, se ha un valore non superiore a 150mila euro). Il Governo per questa misura ha previsto una spesa di 5.615,2 milioni di euro per l’anno 2024. Per maggiori informazioni vi invitiamo a leggere la guida sull’assegno di inclusione.
3) STRUMENTO DI ATTIVAZIONE AL LAVORO
Dal 1° gennaio 2024 arriva un sussidio per gli occupabili che si trovano in povertà assoluta. Si tratta dello strumento di attivazione al lavoro (SDA) che dà diritto a un’indennità di partecipazione pari a 350 euro. È destinata agli “occupabili” (persone che hanno età compresa tra 18 e 59 anni e sono in condizioni di lavorare) inseriti in misure di politica attiva del lavoro (programma GOL), inclusi lavori socialmente utili e servizio civile. Gli occupabili devono avviare un percorso di ricerca attiva del lavoro con un Centro per l’impiego. L’assegno decade nel caso di rifiuto di un’offerta di lavoro ma l’obbligo di accettazione tiene conto di diversi vincoli tra cui la distanza da casa, la durata e la tipologia del contratto di lavoro (tempo indeterminato o determinato). Ad esempio se il luogo di lavoro non dista più di 80 km da casa e il contratto ha una durata pari a un anno, scatta l’obbligo di accettazione, pena la decadenza del sussidio. La mini indennità era stata prevista già dalle prime bozze del Decreto, ma in forme differenti. Per la misura è prevista una spesa di 276 milioni di euro nel 2023 e ulteriori 2,1 miliardi di euro nel 2024.
4) PIATTAFORMA DIGITALE PER CERCARE LAVORO
Il Decreto prevede l’avvio del SIISL, il nuovo Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa. Si tratta di una piattaforma digitale del ministero del Lavoro in grado di far dialogare con Regioni e Centri per l’impiego, mettere in rete tutti i dati di chi è povero e cerca un posto di lavoro. La piattaforma – le cui regole di funzionamento saranno definite da un apposito Decreto – prevede anche l’interazione con le Agenzie private del lavoro, di cui saranno fornite le offerte di impiego. Ogni percettore di ADI e SDA, infatti – come confermata rispetto alle prime versione del testo – ha l’obbligo di sottoscrizione del Patto di attivazione digitale e di iscrizione al SIISL. Si prevede, cioè, uso della piattaforma e delle specifiche app per garantire di trovare lavoro ai percettori.
5) TORNA LA PENSIONE DI CITTADINANZA
L’assegno di inclusione ADI sarà più alto per i nuclei familiari con over 67 e disabili e arriverà a quota 630 euro. Il Decreto lavoro 2023, prevede in sostanza, il ripristino della pensione di cittadinanza, assorbita dal RdC qualche anno fa.
6) PIÙ CONTROLLI SUI NUOVI ADI E SDA
Al fine di consentire un efficace svolgimento dell’attività di vigilanza sulla sussistenza di circostanze che comportano la decadenza dall’ADI e dal SDA, nonché su altri fenomeni di violazione in materia di lavoro e legislazione sociale, il Decreto lavoro 2023 intensifica i controlli. Il personale ispettivo dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro avrà a tal fine accesso:
- a tutte le informazioni e le banche dati, sia in forma analitica che aggregata, trattate dall’INPS;
- alle informazioni collegate ai requisiti e alle condizioni per accedere e conservare il beneficio.
Con Decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, saranno definiti criteri e modalità. Intanto, il Governo prevede anche l’avvio di un piano triennale di contrasto all’irregolare percezione dell’ADI, contenente le misure di contrasto e la strategia dell’attività ispettiva. Ciò in linea con quanto previsto dal Piano Nazionale lotta al Lavoro Sommerso.
7) STRETTA SUI FURBETTI
Previste anche pene più severe per i furbetti, ossia i trasgressori delle nuove regole. Un esempio sono colore che prendono i nuovi sussidi mentre lavorano in nero oppure chi usa documenti falsi per rientrare nei requisiti di accesso al nuovo assegno. In particolare le pene vanno:
- da 2 a 6 anni per false dichiarazioni;
- da 1 a 3 anni per l’omessa comunicazione delle variazioni del reddito o del
patrimonio, anche se provenienti da attività irregolari, nonché di altre informazioni dovute e rilevanti ai fini del mantenimento del beneficio.
8) NUOVI INCENTIVI ALLE ASSUNZIONI
Il Decreto lavoro 2023 prevede degli incentivi per chi assume, specie a favore dei disabili. Poi, la norma:
- introduce un nuovo bonus assunzioni giovani NEET under 30, ovvero un contributo per le assunzioni di giovani under 30 effettuate nel secondo semestre 2023, ossia dal 1° giugno al 31 dicembre 2023. Cioè, ai datori privati che assumono under 30 Neet, registrati al Programma Operativo Nazionale “Iniziativa Occupazione Giovani”, viene riconosciuto un incentivo per un periodo di 12 mesi pari al 60% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali. Lo sgravio viene confermato anche per i contratti di somministrazione e apprendistato. Maggiori informazioni sono presenti nella guida dedicata al bonus assunzioni NEET under 30
- conferma l’esonero totale dai contributi dovuti (escluso INAIL) ai datori di lavoro privati che assumono i beneficiari dell’ADI con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, pieno o parziale, o anche mediante contratto di apprendistato. Se volete ulteriori dettagli per come funziona lo sgravio fiscale vi consigliamo di leggere la nostra guida sull’esonero contributivo per assunzioni beneficiari ADI o SDA.
- conferma dell’esonero contributivo per l’assunzione di giovani fino ai 35 anni e disoccupati nelle Regioni del Mezzogiorno e nelle Isole (centro – sud Italia).
9) PIÙ CONTROLLI PER LA SICUREZZA SUL LAVORO
Il Governo, nel testo del Decreto lavoro 2023 ha introdotto anche nuovi obblighi e regole di controllo più severe per garantire la sicurezza dei lavoratori. Il testo prevede, a tal fine, una serie di modifiche al Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 su condizioni sanitarie, monitoraggio e formazione. Previste nuove tutele assicurative anche per il personale interno ed esterno delle scuole paritarie, degli ITS e di tutti gli istituti di formazione legalmente riconosciuti.
10) INDENNIZZO PER STUDENTI DECEDUTI
Il testo del Decreto lavoro 2023 stanzia in un nuovo fondo realizzato ad hoc 10 milioni di euro per l’anno 2023 e 2 milioni di euro annui, a decorrere dal 2024, per garantire indennizzi alle famiglie di studenti morti durante la formazione.
Come vi spieghiamo nel nostro focus sul fondo incidenti mortali per l’alternanza scuola lavoro, lo scopo della misura è riconoscere un sostegno economico ai familiari degli studenti deceduti a seguito di infortuni occorsi dopo il 1° gennaio 2018.
Vale per gli studenti delle scuole o istituti di istruzione di ogni ordine e grado, anche privati, comprese le strutture formative per i percorsi di istruzione e formazione professionale e le Università.
11) NUOVI AUMENTI PER L’ASSEGNO UNICO FIGLI
Il Decreto in vigore dal 5 maggio 2023 prevede la maggiorazione di 30 euro per gli orfani con un solo genitore lavoratore (vi rimandiamo alla nostra guida di approfondimento per tutti i dettagli sulle novità). Il rialzo vale per chi ha un ISEE pari o inferiore a 15.000 euro (poi l’importo cala). Se volete conoscere invece i dettagli sulla normativa ora in vigore, vi invitiamo a leggere l’approfondimento sull’assegno unico figli e come è cambiato con la Legge di Bilancio 2023. Vi consigliamo anche di leggere questo approfondimento dedicato in modo specifico agli aumenti.
12) SALE SOGLIA FRINGE BENEFIT PER CHI HA FIGLI MINORI
Come già annunciato dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il testo del Decreto lavoro prevede l’arrivo dell’aumento della soglia di non imponibilità per i fringe benefit. Il cui valore sale, per questi ultimi mesi del 2023, dagli attuali 258 euro circa fino a 3.000 euro, ma solo per i lavoratori dipendenti con uno o più figli minori. Per maggiori informazioni vi invitiamo a leggere l’approfondimento sugli aumenti dei fringe Benefit previsti dal Governo Meloni.
13) NUOVI FONDI PER IL BONUS TRASPORTI
Il testo prevede nuovi fondi per il bonus trasporti 2023 relativamente alle richieste di rimborso pervenute al Ministero del lavoro e delle politiche sociali oltre la data del 31 dicembre 2022 ed entro il 28 febbraio 2023. Intanto, vi consigliamo di leggere la guida sul bonus trasporti 2023, l’approfondimento sulla domanda bonus trasporti e le FAQ sul bonus trasporti che sono state aggiornate dal Ministero.
14) CAMBIANO LE REGOLE DEI CONTRATTI A TERMINE
Con il Decreto 4 maggio 2023, n. 48 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.103 del 4-5-2023 arrivano le nuove causali per i contratti a termine. Sono quelle che seguono:
- particolari esigenze previste dai CCNL, sottoscritti dalle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, oppure dalle rappresentanze sindacali aziendali ovvero dalla rappresentanza sindacale unitaria;
- particolari esigenze di ambito tecnico, organizzativo e produttivo rintracciate dalle parti in mancanza della previsione della contrattazione collettiva, previa certificazione delle stesse presso una delle apposite commissioni;
- necessità di sostituzione di altri dipendenti.
15) PROROGA CONTRATTO ESPANSIONE PENSIONE
Il Decreto lavoro 2023 decide anche per la proroga del contratto di espansione per pensione anticipata. La misura, che vi illustriamo in questa guida, sarà valida fino al 2025. Permetterà di uscire da lavoro 5 anni prima del previsto tramite un accordo con l’azienda. Il contratto di espansione vale per le aziende con un limite minimo di 50 unità lavorative in organico.
16) POTENZIATO IL FONDO NUOVE COMPETENZE
Il Decreto lavoro incrementa il Fondo nuove competenze nel periodo di programmazione 2021 2027 con le risorse rivenienti dal Piano nazionale Giovani, donne, lavoro, cofinanziato dal Fondo sociale europeo +, identificate in sede di programmazione.
17) CAMBIA LA SANZIONE PER OMESSO VERSAMENTO
Il Decreto (articolo 23) disciplina delle sanzioni amministrative in caso di omesso versamento delle ritenute previdenziali. Sarà calcolata a partire da una volta e mezza a quattro volte l’importo omesso (prima era da 10.000 a 50.000 euro). Previsto anche il pagamento dilazionato dei debiti contributivi. Il Governo aumenta il numero di rate, previste per il pagamento dei premi, passando dagli attuali 24 a 60 mesi.
IL TESTO DEL DECRETO LAVORO 2023
Mettiamo a vostra disposizione il testo definitivo (Pdf 296 Kb) del Decreto lavoro 2023 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.103 del 4-5-2023. Il Consiglio del 1° maggio ha approvato anche il DDL inclusione sociale e accesso al lavoro.