27 Ago Filiere agroindustriali: cercasi 64.000 addetti nei campi e nell’industria
All’industria alimentare italiana, una delle poche ad aver chiuso il 2020 col segno più, mancano carellisti, montatori di macchinari e meccanici. Non solo: mancano gli operai specializzati nella panificazione, i pastai, i casari.
Così gli esperti di Federalimentare hanno stimato in 14mila i lavoratori di cui le fabbriche del cibo made in Italy hanno bisogno quest’anno. Tra il 2021 e il 2025 l’industria alimentare italiana dovrà cercare tra le 68mila e le 72mila figure professionali, ad un tasso di fabbisogno annuo superiore a quello della media degli altri comparti industriali.
Nei campi oggi mancano i braccianti per la vendemmia: una stima parla di 40-50 mila addetti per la raccolta della frutta, degli ortaggi e in particolare del pomodoro. A breve mancherà la manodopera per la raccolta delle olive, con le imprese che rischiano di trovarsi a ranghi ridotti in un momento delicatissimo della stagione.
“Il secondo semestre dell’anno farà segnare una crescita del 15% su base annua e sarà il migliore di tutta la storia dell’alimentare”, ha preconizzato il presidente di Federalimentare Ivano Vacondio; ma carenza di professionalità rischia di azzoppare la grande rincorsa che tutti si attendono dal settore.