12 Ago Finanziamenti per l’agricoltura sostenibile: cosa c’è nel Recovery Plan
Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza del Governo Draghi il budget destinato alla promozione dell’agricoltura sostenibile ammonta a 2,8 miliardi di euro. Risorse che finanzieranno il progetto parco agrisolare e interventi per migliorare la logistica, l’innovazione e la meccanizzazione nel settore agrifood.
Il sostegno al settore agroalimentare si colloca nell’ambito della missione 2 del Recovery Plan “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, in particolare nella prima componente, dedicata ai temi “Agricoltura sostenibile ed economia circolare”.
Il progetto parco agrisolare intende incentivare l’installazione di pannelli ad energia solare su di una superficie complessiva senza consumo di suolo pari a 4,3 milioni di mq, con una potenza installata di circa 0,43GW. Contestualmente si prevede la riqualificazione delle strutture produttive oggetto di intervento, con la rimozione dell’eternit/amianto sui tetti, laddove presente, e/o il miglioramento della coibentazione e dell’areazione.
Obiettivo del piano logistico è invece migliorare la sostenibilità dei settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo tramite:
- la riduzione dell’’impatto ambientale del sistema dei trasporti nel settore agroalimentare, intervenendo sul traffico delle zone più congestionate;
- il miglioramento della capacità di stoccaggio delle materie prime, al fine di preservare la differenziazione dei prodotti per qualità, sostenibilità, tracciabilità e caratteristiche produttive;
- il potenziamento della capacità di esportazione delle PMI agroalimentare italiane;
- il miglioramento dell’accessibilità ai villaggi merci e ai servizi hub, e della capacità logistica dei mercati all’ingrosso;
- la digitalizzazione della logistica;
- la garanzia di tracciabilità dei prodotti;
- la riduzione degli sprechi alimentari.
Infine, l’ultima linea di investimento prevede la concessione di contributi in conto capitale per l’ammodernamento dei macchinari agricoli che permettano l’introduzione di tecniche di agricoltura di precisione e di agricoltura 4.0, nonché l’ammodernamento del parco automezzi al fine di ridurre le emissioni. Nel progetto rientrano, in ottica di economia circolare, anche investimenti per l’ammodernamento della lavorazione, stoccaggio e confezionamento di prodotti alimentari, con l’obiettivo di migliorare la sostenibilità del processo produttivo, ridurre/eliminare la generazione di rifiuti, favorire il riutilizzo a fini energetici.
Ai progetti raccolti sotto il titolo di agricoltura sostenibile si aggiungono altre linee di investimento nell’ambito della componente 2 della Missione, quella relativa alla transizione energetica.
Qui troviamo una misura di investimento per lo sviluppo dell’agro-voltaico, finanziata con 1,1 miliardi di euro, per l’implementazione di sistemi ibridi per la produzione agricola e di energia che, senza compromettere l’utilizzo dei terreni dedicati all’agricoltura, contribuiscano alla sostenibilità ambientale ed economica delle aziende coinvolte, anche valorizzando i bacini idrici tramite soluzioni galleggianti. Nel budget rientra anche il monitoraggio dell’efficacia del progetto, con la raccolta dei dati sia sugli impianti fotovoltaici che sulla produzione agricola sottostante, al fine di valutarne gli impatti in termini di risparmio idrico, fertilità del suolo, resilienza ai cambiamenti climatici e produttività per i diversi tipi di colture.
Nella stessa componente rientra poi un progetto per lo sviluppo del biometano, finanziato con 1,92 miliardi, per riconvertire e migliorare l’efficienza degli impianti biogas agricoli esistenti, supportare parte della spesa per la realizzazione di nuovi impianti per la produzione di biometano, promuovere la diffusione di pratiche ecologiche nella fase di produzione del biogas, promuovere la sostituzione di veicoli meccanici obsoleti e a bassa efficienza con veicoli alimentati a metano/biometano e migliorare l’efficienza in termini di utilizzo di calore e riduzione delle emissioni di impianti agricoli di piccola scala esistenti per i quali non è possibile accedere alle misure di riconversione.
Infine, nell’ambito della componente 4 della missione, dedicata alla tutela del territorio e della risorsa idrica, è previsto un investimento da 880 milioni sulle infrastrutture irrigue per assicurare una maggiore e più costante disponibilità di acqua per l’irrigazione e aumentare la resilienza dell’agroecosistema agli eventi di siccità e ai cambiamenti climatici. Le risorse serviranno anche all’installazione di contatori e sistemi di controllo a distanza per la misurazione e il monitoraggio degli usi, sia sulle reti collettive sia per gli usi privati, e potranno finanziare anche soluzioni rinnovabili galleggianti per bacini. Il target, si legge nel PNRR, è passare dall’attuale 8% ad almeno il 12% delle aree agricole con sistemi irrigui resi più efficienti.