18 Mag Gazprom, Lukoil e Rosatom hanno influenzato la politica energetica europea
Un’indagine condotta da Greenpeace Francia e pubblicata ieri svela come i giganti russi degli idrocarburi Gazprom e Lukoil e l’azienda nucleare di stato russa Rosatom abbiano influenzato la definizione della tassonomia europea, l’elenco delle attività considerate sostenibili e quindi finanziabili dalla UE.
La ricerca rivela come le aziende energetiche russe abbiano incontrato commissari europei e alti dirigenti della Commissione, sia direttamente che tramite aziende controllate o lobbisti ad esse collegate. Si contano almeno 18 incontri dalla pubblicazione, nel marzo 2018, del Piano d’Azione della Commissione sulla finanza sostenibile.
Secondo i dati raccolti, la Russia sarebbe il maggior beneficiario dell’inclusione del gas e del nucleare nell’elenco degli investimenti sostenibili dell’UE, con il conseguente aumento del peso negoziale della Russia nei confronti dell’UE e dunque indirettamente un aumento del flusso di denaro che, tra l’altro, alimenta la guerra in Ucraina.
Grazie all’aumento di quantitativi di gas in Europa, favorito proprio dalla tassonomia, la Russia potrebbe guadagnare 4 miliardi di euro in più all’anno, con un saldo positivo di 32 miliardi di euro al 2030. Inoltre, l’inclusione del nucleare in tassonomia permetterebbe a Rosatom di assicurarsi una fetta dei 500 miliardi di euro previsti per l’espansione della potenza nucleare in Europa.