20 Mag Green pass, piccola guida all’utilizzo
Green pass o, in italiano, “certificazione verde”. Introdotto dal decreto anti-Covid del 22 aprile 2021, è il “passaporto” necessario per potersi spostare in entrata e in uscita dalle Regioni in fascia arancione o rossa.
E dal 15 giugno, per partecipare a feste di nozze, maxiconcerti e probabilmente anche per entrare in discoteca. Per spiegare cosa è vi proponiamo una piccola guida al suo utilizzo.
Certificato verde. Dimostrerà di essere stati vaccinati o di essere guariti dal Covid-19 o di essersi sottoposti a tampone con esito negativo.
Green pass per spostarsi tra Paesi Ue. Si, per tornare a viaggiare in tutta Italia dall’estero con un “pass verde nazionale”, in attesa di sostituirlo con il green pass europeo previsto per giugno.
Indipendentemente dalla vaccinazione fatta o dalla guarigione dal Covid, per ora per entrare in Italia serve perciò sempre un tampone negativo, 48 ore prima della partenza.
10 giorni di quarantena all’arrivo se si proviene dai Paesi extra Ue (dal 16 maggio è stata abolita per chi proviene dai paesi Ue e dell’area Schengen, oltre che dalla Gran Bretagna e da Israele).
Per chi deve andare all’estero, ricordiamo che ogni paese ha le proprie regole, diverse anche all’interno dell’Unione europea. In linea di massima, per ora, anche se vaccinati, serve ancora un tampone prima della partenza.
Certificazioni. Quella per i vaccinati «è rilasciata, in formato cartaceo o digitale, dalla struttura sanitaria ovvero dall’esercente la professione sanitaria che effettua la vaccinazione».
Quella per i guariti dal Covid «è rilasciata in formato cartaceo o digitale, dalla struttura presso la quale è avvenuto il ricovero del paziente affetto da Covid-19, oppure, per i pazienti non ricoverati, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta».
Il risultato negativo del tampone viene attestato dalla farmacia o dal laboratorio privato in cui si effettua il test molecolare o antigenico.
Validità. È già in vigore. I documenti rilasciati fino ad oggi (di avvenuta vaccinazione, guarigione dal covid ecc.) hanno valore di green pass nazionale. Contestualmente al rilascio, la struttura sanitaria, anche tramite i sistemi informativi regionali, provvede a rendere disponibile la certificazione nel fascicolo sanitario elettronico dell’interessato.
Durata. 9 mesi «a far data dal completamento del ciclo vaccinale». Si rilascia contestualmente alla somministrazione della prima dose di vaccino, «con validità dal «quindicesimo giorno successivo alla somministrazione fino alla data prevista per il completamento del ciclo vaccinale».
In caso di guarigione, resta di sei mesi a far data dall’avvenuta guarigione dal Covid. In caso di tampone negativo, il certificato ha una validità di quarantotto ore dall’esecuzione del test.
Durata vaccino. Di fatto per chi fa il vaccino di AstraZeneca (la seconda dose viene somministrata dopo circa tre mesi),il green pass ha una validità di quasi un anno. Per chi invece riceve la somministrazione di quello di Johnson&Johnson (una sola dose) la durata del documento è di 9 mesi. Per chi ricorre ai vaccini a Rna messaggero Pfizer e Moderna (richiamo dopo 42 giorni) va calcolata una durata intermedia.