21 Mar Il Decretone su reddito di cittadinanza e quota 100 torna al Senato
L’ormai famoso decretone contenente le regole di reddito di cittadinanza e quota 100 in tema di pensioni, dopo aver incassato ieri la fiducia, è stato oggi approvato dalla Camera dei Deputati con voti 291 favorevoli, 141 contrarti e 14 astenuti. Ora occorre entro il 29 marzo – pena la decadenza del decreto – la terza e ultima lettura del Senato con l’approvazione definitiva. Ecco le novità che il Senato dovrà approvare.
Patronati. I beneficiari hanno ottenuto la possibilità di presentare domanda non solo alle Poste, nei Caf e in via telematica, ma anche nei patronati.
Navigator. Il decreto recepisce l’intesa con le Regioni sui navigator: si passa dai 6mila inizialmente previsti ai 3mila contemplati dall’accordo.
Famiglie con disabili. E’ previsto un nuovo calcolo della scala di equivalenza, con un aumento dell’assegno che può arrivare fino a 50 euro mensili.
Single e furbetti. Sono stati previsti anche nuovi paletti contro quelli che vengono definiti “finti genitori single”. Maggiori controlli vengono inoltre assicurati sui furbetti anche grazie all’assunzione di più carabinieri e finanzieri.
Working poor. Il patto per il lavoro interesserà anche coloro vengono definiti working poor, ovvero quelli che lavorano ma guadagnano poco. Potranno rivolgersi ai centri per l’impiego per cercare una nuova occupazione.
Integrazione. Riguarda coloro che hanno fatto richiesta nei primi giorni: potranno presentare integrazioni nei prossimi sei mesi senza perdere il beneficio nel frattempo.
Modalità di erogazione pensione di cittadinanza. Potrà essere ritirata anche con assegno contanti e non solo tramite la carta Rdc.
Laurea. Agevolato il suo riscatto (compreso quello dei buchi contributivi). E riservato non solo agli under 45. Tutti i cittadini potranno chiedere il riscatto degli anni di studio con uno sconto purché non abbiano versato contributi prima del 1996.