25 Lug In corso accertamenti su presunta violazione informatica ai danni dell’Agenzia
Secondo una rivendicazione apparsa sul sito del gruppo ransomware Lockbit, l’Agenzia delle entrate sarebbe stata colpita da un attacco hacker che avrebbe sottratto 78 gigabyte di dati. Sul caso sta indagando la Polizia postale.
L’Agenzia delle entrate ha diramato la seguente nota: “In merito al possibile furto di dati dal sistema informativo delle Entrate, diffuso oggi dai social e dagli organi di stampa, l’Agenzia, dopo aver chiesto subito un riscontro ai tecnici di Sogei, gestore delle infrastrutture tecnologiche dell’amministrazione fiscale, rende noto che sono in corso le verifiche necessarie ad appurare l’effettiva sottrazione del materiale informatico.”
Chi è Lockbit. Si tratta dello stesso gruppo hacker che nell’agosto dello scorso anno aveva bloccato i sistemi della Regione Lazio. Di questo gruppo di hacker, creatore del ransomware che che poi ha dato il nome al gruppo stesso, si pensa che sia originario dell’est europa, probabilmente cybercriminali russi.
Il gruppo ha pubblicato un ultimatum di cinque giorni per il pagamento di un riscatto per la restituzione di documenti, scansioni, rapporti finanziari e contratti, di cui presto verranno pubblicati degli screenshot esemplificativi del materiale rubato.
Confermano l’attacco invece diverse società di Cybersecurity, tra cui Swascan, polo della cybersicurezza del Gruppo Tinexta, che in mattinata ha diffuso una nota per confermare l’illecito. L’attacco potrebbe essere stato realizzato violando il profilo di un utente piuttosto che quello dell’Agenzia, ma occorrerà attendere i risultati dell’indagine in corso. Si conferma comunque la forza della criminalità cibernetica e il pericolod elle imprevedibili conseguenze che una massa di dati riservati e a conoscenza solo dello Stato possano incidere negativamente sulla vita sociale degli italiani