28 Mar Incagliati a Suez anche il mercato alimentare e petrolifero
Non era sufficiente che i mercati alimentari fossero già in tensione per effetto della pandemia, avendo raggiunto a livello mondiale il massimo da quasi sette anni trainati dalle quotazioni in aumento per zucchero, oli vegetali, cereali, latte e carne.
La gigantesca portacontainer “Ever Green”, che si è incastrata nel Canale di Suez in Egitto da alcuni giorni, sta bloccando il traffico di merci – sono 326 al momento le navi ferme sui due lati del canale – a livello mondiale e tutti i tentativi esperiti finora non hanno avuto successo.
Questo ha provocato un ulteriore surriscaldamento dei prezzi per prodotti che non possono arrivare sui mercati.
Per quanto riguarda l’Italia, è l’export alimentare verso la Cina che sta subendo i danni più rilevanti.
Si temono difficoltà per tutti i principali prodotti nazionali confezionati trasportati via nave, dal vino all’olio extravergine in un momento in cui l’export verso l’Asia sta viaggiando con il vento in poppa, come dimostra il +19,4% segnalato dalle rilevazioni Istat.
A questo scenario si deve aggiungere che il blocco delle petroliere a Suez sta portando un sensibile aumento del prezzo del petrolio che si scaricherà ovviamente sulla pompa, aumentando i costi di trasporto delle merci, che in Italia viaggiano per l’85% sulle quattro ruote.
E con la logistica che incide per circa un 35% sul costo di frutta e verdura, il conto per produttori e consumatori in vista di questa Pasqua è destinato a salire.