24 Lug Inflazione e possibile recessione: mutui casa già al 3%
Grande impatto mediatico è stato concesso allo studio della FABI (Federazione bancari) relativo ai prestiti per la casa erogati dalle banche: gli interessi sui nuovi finanziamenti hanno infatti già toccato picchi del 3%.
In questa analisi si fa rilevare come neppure il Covid abbia frenato il mercato: da fine 2019 a maggio di quest’anno, le banche hanno erogato 34 miliardi di nuovi prestiti ipotecari (+9%) portando il totale dei finanziamenti per l’acquisto di abitazioni dai 383 miliardi del 2019 ai 417 miliardi di maggio.
Tra le conseguenze della decisione della BCE di aumentare il costo del denaro, avverte il segretario generale, Lando Maria Sileoni, quella che «metterà in difficoltà le famiglie sia per il pagamento delle rate dei mutui a tasso variabile già erogati che subiranno progressivi incrementi, sia per quanto riguarda l’accesso a nuovi prestiti, che avranno costi maggiori».
Un pericolo più grave si profilerebbe all’orizzonte: il mattone rischierebbe di «ingessarsi», prosegue Sileoni, con le banche in difficoltà a finanziare l’acquisto della casa. Le imprese e le famiglie che si scontreranno con garanzie in scadenza, rate più alte e nuovi finanziamenti meno vantaggiosi.
Si va, dunque, verso un’inversione di tendenza: nel 2018, la media dei tassi sui mutui – ricorda la Fabi – era pari al 2,26%, poi è calata nei tre anni successivi (1,88% nel 2019, 1,69% del 2020 e 1,59% del 2021), per risalire già a maggio all’1,61%. Mentre è storia degli ultimi giorni il picco del 3 per cento.