
06 Mar Isee 2025: quando scatta l’esclusione di titoli di Stato, buoni fruttiferi e libretti postali
È entrata in vigore una nuova norma, prevista dalla legge di bilancio 2024 e formalizzata con il Dpcm numero 13 del 14 gennaio 2025, che esclude dal calcolo dell’Isee i titoli di Stato, i buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio postale. Questa misura rappresenta un’importante innovazione per molte famiglie italiane, poiché potrebbe abbassare il valore dell’Isee, facilitando così l’accesso a diverse agevolazioni sociali, come il bonus gas e luce, il bonus nido e l’assegno unico. Le nuove regole saranno operative da aprile 2025, dopo l’aggiornamento del modello di Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu).
Sebbene la norma sia effettiva dal 5 marzo 2025, ricordiamo che le nuove modalità di calcolo dell’Isee saranno operative solo da aprile, dopo l’approvazione del nuovo modello di Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu) e delle relative istruzioni. Il ministero del Lavoro e l’Inps, in collaborazione con la Consulta nazionale dei Caf, hanno precisato che serviranno fino a 30 giorni per aggiornare le procedure. Nel frattempo, le Dsu già presentate nel 2025 resteranno valide fino alla scadenza, ma sarà possibile richiedere un nuovo Isee ricalcolato non appena il nuovo modulo sarà disponibile.
L’esclusione di titoli di Stato e libretti postali dal calcolo dell’Isee si applica fino a un valore massimo di 50.000 euro per nucleo familiare. Questo potrebbe ridurre l’indicatore Isee per le famiglie coinvolte, aumentando il loro accesso ad aiuti economici legati alla soglia reddituale. Secondo la Consulta dei Caf, circa il 40% delle Dsu già presentate include questi strumenti finanziari. Dall’inizio del 2025, sono state inviate 7,4 milioni di Dsu, di cui 5,9 milioni tramite i Caf, come riportato dall’Inps.
Riguardo all’aggiornamento dell’Isee, un punto critico è il costo: dal 1° ottobre 2023, le Dsu successive alla prima non sono più gratuite e hanno un costo medio di circa 25 euro per pratica presso i Caf. Le associazioni sindacali chiedono la gratuità del ricalcolo, dato che l’aggiornamento deriva da una modifica normativa straordinaria. Inoltre, resta da chiarire se il limite di 50.000 euro sarà applicato a tutto il nucleo familiare, solo al richiedente o a un singolo membro. Maggiori dettagli sono attesi nelle prossime settimane.