03 Mar Ismea, prezzi alle stelle: in questa fase serve diversificare
Il prof. Angelo Frascarelli, presidente di Ismea ed economista agrario, consegna alla platea di Fieragricola di Verona (2–5marzo) le opportune indicazioni per fronteggiare un 2022 all’insegna della volatilità, nell’ambito del convegno «I mercati agricoli nel 2022: previsioni, attese e strategie».
“In questa fase di incertezza – ha spiegato – le imprese agricole devono diversificare le produzioni e le imprese di trasformazione diversificare le fonti di approvvigionamento, perché la soluzione dell’acquisto di materie prime nel breve periodo può mettere in difficoltà le aziende.
Serve maggiore trasparenza dei mercati e rafforzare le filiere nazionali, cogliendo questa fase di tensione dei prezzi per ipotizzare nuove soluzioni operative”.
A tutto ciò si aggiungono le tensioni sui prezzi del gas, del petrolio e dell’energia, acuite dalla guerra scatenata dall’invasione russa in Ucraina. “L’agricoltura – ha detto Maurizio Martina, vicedirettore aggiunto della Fao, già ministro delle Politiche agricole – ha davanti a sé tre sfide enormi: la pandemia, i cambiamenti climatici e il conflitto che si è aperto fra Russia e Ucraina”. Per questo, secondo Martina, all’Europa serve “un piano di autonomia strategica, che deve riguardare sia l’agroalimentare che l’energia, perché Russia e Ucraina sono player fondamentali dei mercati agricoli globali: insieme rappresentano il 30% del commercio di grano, il 32% dell’orzo, il 50% del volume totale dei semi oleosi, il 18% dei volumi totali del mais.”
Il boom dei prezzi delle materie prime, su tutti cereali (mais passato da 170 a 287 euro/tonnellata, grano duro da 280 a 522 euro/ton, grano tenero da 186 a 307 euro/ton) e semi oleosi (soia da 357 a 627 euro/ton, farina di soia da 320 a 549 euro/ton) sta mettendo sotto pressione le catene di approvvigionamento a livello mondiale, con la previsione – sempre secondo Ismea – per buona parte del 2022 che i listini si mantengano su livelli alti.