15 Feb Joe Biden fa gli auguri a Draghi ma colpisce l’agroalimentare italiano
La disputa commerciale tra Usa e Ue sul contenzioso Boeing-Airbus aveva generato l’adozione, da parte del governo Trump, di dazi che andavano a colpire l’export del settore agroalimentare italiano.
Gli ultimi dazi aggiuntivi sono andati in vigore lo scorso 12 gennaio, e il nuovo presidente degli USA Joe Biden li ha confermati. Pur escludendo il vino italiano, colpiscono una serie di prodotti di alta qualità come Grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Fontina, Provolone ma anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi, cordiali e liquori come amari e limoncello per una cifra totale di 500 milioni di euro.
All’atto dell’investitura di Mario Draghi come presidente del consiglio italiano, è arrivato un tweet beneaugurante del presidente statunitense: “Congratulazioni, primo ministro Mario Draghi. Guardo avanti per lavorare con te per approfondire le nostre forti relazioni bilaterali, cooperare durante la tua presidenza del G20 e affrontare le sfide globali, dal Covid 19 al cambiamento climatico”.
Congratulations, Prime Minister Mario Draghi. I look forward to working closely with you to deepen our strong bilateral relationship, cooperate during your leadership of the G20, and address global challenges from COVID to climate change.
— President Biden (@POTUS) February 14, 2021
“L’adozione di dazi nell’ambito di una guerra commerciale tra Ue e Usa è un passo negativo verso una escalation che aprirebbe un futuro inquietante, inedito e dagli effetti imprevedibili in negativo sull’economia degli Stati e sulle loro relazioni da contrastare con forza sempre, ma specialmente in questo caso tra Paesi alleati” afferma il presidente di UIPA Massimo Russo. “In questo momento drammatico dobbiamo unire le forze per rispondere alla contrazione delle economie per effetto della pandemia, e l’azione del governo può e deve essere incisiva anche per il fatto di avere in questo particolare momento la presidenza del G20. Togliere i dazi sul comparto agroalimentare italiano non difende solo i produttori, ma pone un freno alla contraffazione del Made in Italy, una attività che purtroppo è sempre pronta a cogliere questo tipo di opportunità”.