La neve che scompare è un problema anche per il futuro dei terreni agricoli

La neve che scompare è un problema anche per il futuro dei terreni agricoli

Per il suolo, neve e pioggia non sono la stessa cosa: la prima protegge lo strato superficiale del terreno da freddo e ghiaccio e pone un freno all’erosione. La testimonianza dell’azienda agricola molisana Vi.ni.ca, una delle lighthouse della rete Re Soil

La neve in agricoltura è un tipo di precipitazione atmosferica che arriva al suolo sotto forma di acqua ghiacciata cristallina. È costituita da migliaia di piccolissimi cristalli di ghiaccio, ognuno con una forma geometrica diversa l’una dall’altra.

Le caratteristiche della neve

Nelle nuvole le piccole gocce d’acqua si ghiacciano, su ciascuna di esse il vapore acqueo passa direttamente dallo stato gassoso a quello solido e ne accresce la struttura andando a formare un piccolo esagono. Dopo la formazione di fiocchi di neve nell’alta atmosfera, questi iniziano a cadere verso terra non appena il loro peso riesce a superare la spinta di galleggiamento dell’aria. Durante la caduta i fiocchi di neve si accrescono, formano diramazioni che si dipartono dagli spigoli dell’esagono, con la peculiarità che non ne esistono mai due identici tra loro.

ogni fiocco di neve è unico perché si forma in differenti condizioni di pressione, temperatura, umidità e altitudine.

Ogni fiocco di neve è unico perché si forma in differenti condizioni di pressione, temperatura, umidità e altitudine.

Abbiamo visto come si forma la neve, ma sappiamo per esperienza che non tutte le nevicate sono uguali. Esistono tanti tipi di precipitazione nevosa: quella a grandi o a piccole falde, la neve tonda, quella a pioggia, la gragnola, il nevischio, la tormenta. La tipologia che arriverà sul nostro territorio dipenderà da molteplici fattori, primo fra tutti dal tipo di perturbazione dalla quale è generata. Questa diversità di struttura, forma e dimensione dei fiocchi di neve e delle precipitazioni, in alcuni casi, dà al manto nevoso che si forma al suolo la classica caratteristica di essere soffice e ricco di aria al suo interno.

Quali benefici per il suolo?

Un antico proverbio della tradizione contadina recita “Sotto la neve pane, sotto l’acqua fame”. Questo a significare che quando la neve cade e rimane per un po’ di tempo sul terreno porta benefici e fertilità. Questa precipitazione infatti è fondamentale come risorsa idrica per il suolo, fondendosi lentamente dà la possibilità a quest’ultimo di assorbire l’acqua al suo interno e di migliorare la sua struttura.

Questo beneficio diretto è molto evidente nei suoli in pendio, dove l’acqua generalmente scorre via attraverso un run off superficiale o ancora, erode il suolo attraverso l’azione battente delle gocce di pioggia. Il manto nevoso invece si appoggia al suolo consentendo una lenta e costante infiltrazione dell’acqua e riducendo così il rischio idrogeologico dato dalle intense precipitazioni.

Neve e agricoltura

In molti casi non ci si deve preoccupare quando la neve ricopre ortaggi e cereali, soprattutto in aree geografiche in cui le precipitazioni sono ormai scarse e sporadiche.

È importante sapere infatti che il manto nevoso protegge dal gelo le coltivazioni. Ortaggi come fave, piselli, cipolle, aglio, finocchi, cime di rapa, spinaci, bietola e tante altre, traggono beneficio e protezione dalla neve. Questo perché grazie alla loro struttura articolata e complessa, i fiocchi di neve, quando ben formati, sono formati da una parte di acqua e nove parti di aria. Quest’aria funge da vero e proprio isolante termico, trattiene il calore proveniente dal suolo ed impedisce alla fredda aria invernale di penetrare al suo interno e di ghiacciare il suolo stesso. È infatti normale avere temperature atmosferiche al di sopra del manto nevoso di alcuni gradi sotto lo zero e temperature al di sotto del manto stabili sugli zero gradi. Queste temperature consentono anche una lenta fusione della neve, di conseguenza, l’acqua che ne produce andrà ad alimentare giorno dopo giorno la crescita radicale delle colture.

La neve nella lighthouse farm Vi.ni.ca

L’azienda agricola VI.NI.CA. sorge sulle colline di Ripalimosani, un piccolo borgo a nord di Campobasso. La proprietà si estende su colline tra i 550 ed i 750 metri, in un territorio incontaminato, ricco di vegetazione, dove, tra boschi di quercia e sentieri per la transumanza, trovano posto le coltivazioni tipiche mantenute dall’azienda stessa, quelle della vite e degli ulivi.

A caratterizzare maggiormente il territorio è proprio il clima di alta collina, quasi montagna. Le temperature invernali quando la vite riposa sono decisamente fredde con nevicate abbondanti ogni inverno. La neve, che in genere fonde verso il mese di marzo, rappresenta per l’azienda l’irrigazione
naturale che penetra in profondità nel suolo e nelle falde acquifere. Il manto nevoso garantisce il giusto apporto idrico all’apparato radicale di viti ed ulivi, rende il suolo più strutturato ed idratato e lo protegge dall’erosione del vento e dell’acqua. La neve rappresenta una risorsa di cruciale importanza nell’alimentazione delle falde, dei torrenti e dei fiumi della regione Molise.

Grazie alla neve si coltiva senza irrigare

Ciò è testimoniato soprattutto dal fiume di riferimento per la regione: il Biferno, che nasce dal massiccio del Matese (facente parte della catena degli Appennini) e viene alimentato proprio grazie alla lenta fusione della neve. Il fiume a sua volta alimenta l’invaso artificiale di Guardialfiera, bacino di primaria importanza per l’approvvigionamento idrico del basso Molise e del Foggiano. Nelle aree più interne ed elevate, come nel caso di VI.NI.CA., la neve alimenta le falde ed i torrenti, oltre a fornire acqua ai suoli aziendali che, data la loro tessitura fortemente argillosa, sono in grado di rigonfiarsi e trattenerla per lungo tempo, permettendo così la coltivazione senza sistemi di irrigazione.

Tuttavia negli ultimi anni gli eventi nevosi sono sempre meno frequenti ed intensi, trend confermato anche dall’ultimo inverno, in cui è avvenuto un solo evento meteorico con presenza di neve. Evidenti le conseguenze sul contenuto idrico dei suoli: per la loro natura argillosa, tendono infatti a ritrarsi e fessurarsi, aggravando ancor di più la perdita d’acqua nei mesi più caldi. Per prevenire ciò, VI.NI.CA. ha sempre adottato l’inerbimento di tutte le colture arboree e dell’interfila nei vigneti, in modo da aumentare, grazie alla sostanza organica apportata, la ritenzione idrica del suolo e limitarne il suo eccessivo riscaldamento.

Fonte: Linda Canale per Resoilfundation.org