29 Gen Legge di Bilancio 2021 e Fisco: l’ E-commerce delle imprese agricole
Esteso alle reti di imprese agricole e agroalimentari, anche costituite in forma cooperativa o riunite in consorzi o aderenti ai disciplinari delle “strade del vino”, per le annualità dal 2021 al 2023, un credito d’imposta del 40% a sostegno del made in Italy, per gli investimenti destinati alla realizzazione e all’ampliamento di infrastrutture informatiche destinate al potenziamento del commercio elettronico. A stabilirlo la legge di bilancio 2021 (articolo 1, comma 131, legge n. 178/2020).
L’agevolazione richiama quella che era stata già introdotta con l’articolo 3, comma 1 del Dl n. 91/2014 che aveva stanziato un bonus per le imprese che producono prodotti agricoli e agroalimentari “nella misura del 40 per cento delle spese per nuovi investimenti sostenuti, e comunque non superiore a 50.000 euro, nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2014 e nei due successivi, per la realizzazione e l’ampliamento di infrastrutture informatiche finalizzate al potenziamento del commercio elettronico”.
Nella versione attuale, i destinatari della misura di favore non sono le singole imprese, ma le reti di imprese agricole e agroalimentari, anche se costituite tramite cooperativa o consorzi o aderenti alle misure “le strade del vino”. Queste ultime sono dei percorsi turistici segnalati e pubblicizzati con appositi cartelli, in cui si trovano vigneti e cantine di aziende agricole in cui è possibile fruire dei prodotti locali o delle attività ricreative, culturali e didattiche, svolte dalla stessa azienda. L’obiettivo è quindi la valorizzazione dei territori a vocazione vinicola e delle produzioni locali. Gli strumenti di organizzazione, gestione e fruizione di tali percorsi sono stabiliti dalle regioni, anche di intesa con gli enti locali interessati (legge n. 268/1999).
Il beneficio è riservato alle reti di imprese, un network cioè realizzato attraverso un contratto fra più imprenditori finalizzato ad accrescere la reciproca capacità innovativa e la propria competitività sul mercato. Attraverso l’intesa i soggetti si obbligano a esercitare in comune una o più attività economiche rientranti nei rispettivi oggetti sociali. Dal punto di vista esterno, l’aggregazione può essere percepita dai clienti e dai fornitori come un’unica entità che assorbe le singole imprese, dal punto di vista interno, però, le singole imprese mantengono la propria autonomia e indipendenza giuridica ed economica, perseguendo, oltre all’interesse individuale anche quello comune (Dl n. 5/2009).
Il credito d’imposta made in Italy, dunque, grazie alla legge di bilancio 2021, accoglie una nuova platea di beneficiari e punta a favorire le esportazioni del nostro Paese, con il potenziamento delle vendite online dei prodotti nazionali a clienti stranieri, la creazione di depositi fiscali virtuali negli Stati esteri e la stipula di accordi con gli spedizionieri doganali anche ai fini degli adempimenti fiscali. Potranno fruire del bonus le reti di imprese agricole e agroalimentari che realizzano e ampliano le proprie infrastrutture informatiche e contribuiscono a implementare l’e-commerce. Per gli oneri finanziari la legge di bilancio ha stanziato 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023.
I criteri e le disposizioni applicative dell’agevolazione saranno definite con un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate che sarà adottato entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di bilancio.
Fonte fiscooggi.it