29 Dic Manovra di bilancio 2025: nuove aliquote Irpef e limiti sulle detrazioni
La manovra di bilancio 2025 è stata approvata dal Senato con un voto di fiducia, per cui si va a confermare quanto votato in precedenza dalla Camera dei Deputati: nel 2025, a meno di interventi nel corso dell’anno prossimo per riduzioni temporanee, queste saranno le nuove aliquote Irpef:
- il 23% per i redditi fino a 28mila euro
- il 35% per i redditi da 28mila a 50mila euro
- il 43% per i redditi sopra i 50mila euro
È stata confermata, quindi senza ulteriori modifiche, l’impostazione già in vigore quest’anno. Chi ci guadagna? Rispetto al 2023, saranno i redditi al di sopra dei 15mila euro, e in particolare chi prende da 28mila euro in su, a risparmiare 260 euro all’anno di Irpef rispetto al sistema con quattro aliquote.
Taglio delle detrazioni fiscali per i redditi alti. Chi guadagna da 75mila a 100mila euro all’anno potrà detrarre dalle imposte al massimo 14mila euro, una somma legata anche al numero di figli.
14mila euro per chi ha almeno due figli a carico,
7mila per chi non ne ha nessuno.
Lo stesso meccanismo si applica per chi ha un reddito sopra i 100mila euro, ma la soglia massima delle detrazioni è più bassa: 8mila euro. Non si considerano, qui, le spese sanitarie e gli investimenti in start up e Pmi innovative.
Flat tax per le partite Iva. Nessuna novità sulla soglia di reddito per accedere alla tassazione agevolata al 15%, che resta fissa a 85mila euro. Tuttavia per quei lavoratori autonomi che hanno una seconda entrata da dipendenti, purché non superi i 35mila euro all’anno, potranno usare la flat tax. Un allargamento quindi della soglia che prima era fissata a 30mila euro.
Taglio del cuneo fiscale. Fino a questo 2024, il taglio funzionava così: il dipendente si tiene in busta paga una certa percentuale dei contributi che avrebbe dovuto versare all’Inps, così lo stipendio di fatto aumenta, e quei contributi vengono coperti direttamente dallo Stato per evitare effetti negativi sulle future pensioni. Dal 2025 il sistema sarà diverso probabilmente per alcuni anni.
- Chi prende fino a 20mila euro di reddito complessivo avrà un’indennità automatica in busta paga pari a una percentuale del suo stipendio: dal 7,1% al 4,8%, in discesa man mano che il reddito sale e si avvicina alla soglia dei 20mila euro. L’effetto concreto dovrebbe essere simile a quello di quest’anno, senza differenze significative sugli stipendi.
- Chi prende da 20mila a 32mila euro di reddito complessivo in tutto, avrà invece una detrazione Irpef da mille euro. In questo caso, quindi, l’aumento di stipendio (di nuovo, simile a quello già ottenuto quest’anno) non verrà da uno sconto sui contributi ma da uno sconto sull’Irpef, anche se l’effetto sarà praticamente lo stesso. Dai 32mila ai 40mila euro di reddito, la detrazione si abbasserà gradualmente. Così, chi ha entrate vicine a questa soglia non rischierà un ‘gradino’ penalizzante, ma avrà accesso ad aumenti sempre più bassi man mano che il suo reddito cresce.