19 Lug Nel Regno Unito scatta il Freedom Day: a quale prezzo?
Da stanotte sono state revocate tutte le ultime restrizioni anti pandemia nel Regno Unito nonostante l’allarme degli esperti. A mezzanotte in punto le discoteche hanno riaprto e si sono sovraffollate.
Boris Johnson, nonostante la conclamata insipienza che ha provocato la derisione di quasi tutto il mondo, tira dritto ancora una volta ignorando qualsiasi richamo e qualsiasi statistica.
Club, pub e gli altri locali possono lavorare a pieno regime, senza limiti al numero di avventori e senza l’obbligo della mascherina.
Niente numero chiuso per chi partecipa a concerti, teatri ed eventi sportivi, per matrimoni e funerali.
Come reagisce il paese “sanitario”? La Gran Bretagna ha registrato 48.161 casi di Covid-19 e 25 decessi nelle ultime 24 ore, secondo i dati del bollettino ufficiale.
Eppure secondo gli esperti scientifici inglesi la Variante Delta è fuori controllo al punto che si stima sia quasi inevitabile per il paese raggiungere la soglia di 100mila contagiati e mille morti al giorno.
Eppure, stiamo parlando di un paese in cui tutti gli adulti hanno ricevuto almeno una dose di vaccino e di un momento in cui le scuole, veicolo di contagio, sono chiuse per le vacanze.
Boris Johnson, venuto a contatto con il suo Ministro della Sanità risultato positivo, è stato costretto a mettersi controvoglia in isolamento dall’opinione pubblica.
E sul suo operato si alzano nuvole molto buie: in una serie di considerazioni sul “Freedom Day” come è stato ribattezzato il giorno in cui sono cadute tutte le restrizioni anticovid, l’esperto Neil Ferguson dell’Imperial College di Londra ha raccontato di aver scoperto insieme al suo team scoperto che a marzo 2020 si è verificata una sottostima della reale portata delle infezioni, pari in realtà al triplo di quelle contate.
Una incuria fatale: quanti dei 128.708 decessi avvenuti nel Regno Unito dall’inizio della pandemia si sarebbero potuti evitare con un intervento molto più deciso supportato da dati reali e stringenti?