19 Ott Nelle statistiche elaborate dall’Omi il consuntivo 2022 dei mutui attivati
I dati registrati per lo scorso anno mostrano un allungamento delle durate medie ponderate per quanto riguarda i settori residenziale e agricolo/terreni mentre diminuiscono quelle degli altri settori.
Nel 2022 gli immobili ipotecati a garanzia dei mutui sono 975.937 in contrazione del 4% rispetto al 2021, a questi immobili corrispondono finanziamenti di quasi 102 miliardi di euro, capitale che registra un lieve incremento dello 0,2% rispetto al 2021.
Questi sono i principali risultati dell’analisi a consuntivo dei mutui erogati nel 2022, pubblicati nel “Rapporto mutui ipotecari 2023” scaricabile online gratuitamente dalla sezione dedicata all’Osservatorio del mercato immobiliare del sito dell’Agenzia delle entrate.
L’analisi statistica dell’Omi snocciola tutti i dati sui mutui erogati, sul numero di immobili ipotecati, sul capitale, sui tassi di interesse sulle durate dei mutui e presenta un quadro completo e aggiornato del flusso di nuovi mutui nel 2022, escluse le surroghe.
Nel rapporto viene mostrato l’andamento dei tassi di interesse medi applicati alla prima rata di mutuo, ponderati con il capitale, dal 2004 al 2022. In particolare nell’ultimo anno, a fronte di una lieve diminuzione del tasso medio ponderato del settore Res plus, si evidenziano aumenti dei tassi per tutti i settori analizzati e i tassi più alti si registrano nell’area del Centro. Si allungano le durate medie ponderate dei mutui degli atti del residenziale e del settore agricolo e terreni mentre diminuiscono le durate medie ponderate degli altri settori.
I dati sui mutui distinti per tipo di Atto
Il 68% degli immobili ipotecati fa riferimento ad atti di tipo residenziali (Res), quota che sale oltre il 90% se si tiene conto anche degli atti residenziali di tipo plurimo (Res Plus) e residenziale misto (Misto Res). Per questi atti, Res, Res Plus e Misto Res, il capitale finanziato rappresenta quasi i due terzi del totale, circa 66 miliardi di euro, in diminuzione del 5,4% rispetto al 2021.
Per ciò che concerne gli immobili ipotecati appartenenti al settore non residenziale, la quota più elevata appartiene alle tipologie Misto Non Res e Terreni, che in termini di numero di immobili, è pari al 2,4% e 2,7 per cento.
La quota maggiore di capitale finanziato riguarda gli atti del Misto Non Res, ed è pari al 15,7%, la cui quota di immobili ipotecati registra una stabilità rispetto al 2021. In termini di numero di immobili, le variazioni sono negative per tutti i settori ma di entità diversa, particolare è il caso degli atti del settore Tco dove gli immobili ipotecati diminuiscono dell’8,5%, ma la cui quota di capitale finanziato è in aumento del +48,9% rispetto al 2021.
Gli atti di mutuo con immobili del settore produttivo, rappresentano una quota inferiore all’1% in termini di numero di immobili ipotecati, in diminuzione del 19,2%, a cui corrisponde un capitale finanziato di oltre 4,5 miliardi di euro, in calo anch’esso del 20,7%, che rappresenta il 4,4% del totale del capitale di debito finanziato nel 2022. Gli atti con ipoteche esclusivamente su terreni rappresentano, nel 2022, in termini di immobili posti a garanzia dei finanziamenti, il 2,7% (25.950 particelle) del totale e il 4,2% del totale in termini di capitale (4,2 miliardi di euro), quest’ultimo in diminuzione del 40% rispetto al 2021.
Il numero di immobili ipotecati è fortemente concentrato nelle regioni settentrionali. Il numero di immobili ipotecati e i capitali presentano una generalizzata diminuzione dei volumi.
La flessione del numero di immobili ipotecati è abbastanza omogenea in tutte le aree, mentre il rialzo del capitale di debito è rilevato nelle aree del Nord e del Sud. Alle aree geografiche tradizionali è stato necessario aggiungere un’ulteriore aggregazione, denominata “Pluri Area” che rappresenta il contenitore nel quale sono collocati tutti gli atti con immobili ipotecati ubicati in aree geografiche diverse.