Non accreditato l’assegno di inclusione? Ecco il motivo e la soluzione

Non accreditato l’assegno di inclusione? Ecco il motivo e la soluzione

Numerose famiglie non hanno ricevuto il pagamento di febbraio dell’assegno di inclusione, principalmente a causa della mancata presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) aggiornata, necessaria per calcolare l’ISEE 2025. L’INPS ha sospeso i pagamenti per chi non ha completato questo requisito entro il 28 febbraio. Senza un ISEE aggiornato, l’erogazione del sussidio viene bloccata, causando difficoltà economiche a molte famiglie. Pagamenti regolari sono stati effettuati il 27 febbraio per i beneficiari registrati e il 15 febbraio per chi ha aderito recentemente con il Patto di Attivazione Digitale. Tuttavia, la mancata conformità con il rinnovo dell’ISEE ha portato alla sospensione di numerosi accrediti. Questo scenario è simile a quanto accade per il pagamento dell’assegno unico figli a carico.

Un altro motivo del ritardo nei pagamenti di febbraio dell’assegno di inclusione è stato il rallentamento nella gestione delle dichiarazioni da parte dell’INPS. L’alto volume di richieste per vari sostegni economici ha portato a ritardi nell’elaborazione della documentazione, causando difficoltà anche a coloro che avevano regolarmente aggiornato l’ISEE nei tempi previsti. Le famiglie che non hanno ancora aggiornato l’ISEE al 2025 sono invitate a farlo quanto prima, per permettere all’INPS di acquisire i dati necessari e riprendere i pagamenti. Agire con tempestività è essenziale per evitare ulteriori rinvii nell’erogazione dell’assegno.

Nonostante il termine per l’aggiornamento dell’ISEE sia scaduto, l’INPS non annulla automaticamente la richiesta dell’assegno di inclusione. In caso di mancato aggiornamento, il beneficio viene sospeso temporaneamente e ripristinato non appena vengono presentati i nuovi dati della DSU. Chi non ha ancora aggiornato l’ISEE può quindi regolarizzare la propria situazione senza perdere il diritto al sussidio, che sarà riattivato dal mese successivo alla presentazione della documentazione aggiornata. Per garantire la continuità dell’assegno di inclusione e ricevere nuovamente i pagamenti, i beneficiari devono:

  • Presentare la DSU 2025 il prima possibile – La dichiarazione può essere inoltrata attraverso il portale dell’INPS, i CAF o i patronati autorizzati.
  • Verificare lo stato della propria pratica – È possibile controllare l’aggiornamento dell’ISEE accedendo al proprio fascicolo previdenziale tramite il sito INPS.
  • Attendere l’elaborazione della domanda – Una volta che l’INPS avrà acquisito i nuovi dati, i pagamenti dell’assegno di inclusione riprenderanno automaticamente dal mese successivo.