11 Giu Nuova Sabatini: strumento operativo da rifinanziare immediatamente
“Il 2 giugno, mentre in cielo sfrecciavano le frecce tricolori, ha chiuso i battenti lo sportello per la presentazione delle domande di accesso ai contributi della Nuova Sabatini. Le risorse sono esaurite”, non nasconde la delusione il presidente di UNCAI Aproniano Tassinari per quella che potrebbe essere solo una “svista” della politica, ma che rappresenta un duro colpo per le micro, piccole e medie imprese che da quasi dieci anni hanno trovato nell’incentivo – introdotto con il decreto legge 69/2013 e successivamente modificato a più riprese – uno strumento efficace per fare impresa, rimborsando una parte del finanziamento per l’acquisto di beni strumentali.
La misura, che negli anni è stata più volte modificata e rivista, era stata rifinanziata con l’ultima legge di bilancio. In quel contesto aveva subito un’ulteriore modifica, volta a semplificare l’accesso ai contributi da parte delle imprese, stabilendo l’erogazione del beneficio in un’unica rata (e non più cinque come avveniva in precedenza) anche per i finanziamenti di importo superiore ai 200.000 euro.
“Le semplificazioni apportate nell’ultima legge di bilancio sembravano indicare la volontà di stabilizzare la misura. Con il nuovo anno, però, nessuno si è curato di rifinanziare ulteriormente la Nuova Sabatini, nonostante gli alert lanciati da più parti e con largo anticipo. Adesso chi aveva presentato domanda prima del 2 giugno si ritrova in una sorta di limbo, nell’attesa di un rifinanziamento. Mentre chi ha aspettato a presentare domanda è spiazzato. Ma il rammarico più grande è un altro, ossia che venga meno uno strumento a disposizione per fare impresa proprio in queste settimane cruciali per la ripartenza. La chiusura dello sportello crea un ulteriore ostacolo ai programmi di investimento delle imprese di cui, ora più che mai, c’è un serio bisogno”, prosegue Tassinari che conclude con l’invito “al governo a rifinanziare una misura necessaria per mantenere la spinta innovativa e aumentare la competitività delle imprese agromeccaniche italiane”.