19 Mar Olio d’oliva e Xylella: dal governo arrivino aiuti decisivi
Una ventina di giorni fa la proposta di Italia Olivicola, la più grande realtà del settore in Italia, era un piano da 500 milioni di euro per un settore che è in ginocchio a causa della Xylella. La protesta dei gilet arancioni pugliesi è sempre pressante e pare che il tutto abbia fatto breccia nel mondo politico. Appena ieri il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha incontrato a Lecce una delegazione di sindaci del Salento e ha mostrato di avere compreso bene la cosa: “Qui servono 500 milioni di euro in tre anni da investire per ricostruire il paesaggio del Salento e questa è una operazione nella quale la Puglia da sola, non ce la fa”.
Ma insieme ai finanziamenti (sostegno al reddito per 5 anni alle imprese agricole coinvolte, sostegno ai lavoratori sono assolutamente necessari) occorrerebbe anche snellire la burocrazia per gli espianti, chiudere i contenziosi giudiziari che bloccano ogni iniziativa, e un tavolo operativo snello e concreto in un quadro di strategia condivia e chiara con Regione e Governo. E il quadro legislativo occorrente tocca a Roma realizzarlo.
Onofrio Spagnoletti Zeuli, portavoce dei gilet arancioni pugliesi: «Naturalmente questo è tempo di fatti e non più di parole. A questo punto chiediamo al Presidente Emiliano l’istituzione di un tavolo permanente con le migliori professionalità pugliesi per mettere finalmente ordine e fare chiarezza su tutte le questioni agricole, al fine di poter recuperare il troppo tempo perso.
Il clima di concertazione e l’unità di intenti sono gli unici ingredienti per portare a casa i risultati che gli agricoltori chiedono ormai da troppo tempo, a partire dall’eliminazione di qualsiasi vincolo che consenta finalmente di eradicare le piante morte. Per questa ragione sul decreto legge stiamo lavorando in sinergia con il Ministro e con la Regione Puglia per portare delle modifiche migliorative al testo, che noi abbiamo proposto da sempre, per consentire a tutte le aziende pugliesi, sia quelle distrutte dalla xylella sia quelle messe in ginocchio dalle gelate, di poter finalmente ripartire».