15 Mar Parlamento Ue: nuove norme pro agricoltori contro pratiche sleali
Una nuova direttiva del Parlamento europeo, che dovrà essere formalmente approvata dal Consiglio prima che possa entrare in vigore, è stata deliberata nei giorni scorsi con misure per proteggere gli agricoltori dalle pratiche commerciali sleali, sia da parte degli acquirenti che dei distributori. Con esse si punta a “sostenere i produttori alimentari contro le pratiche commerciali sleali dei grandi acquirenti, mettendo fine ai pagamenti in ritardo e alle cancellazioni a breve termine degli ordini e danno ai produttori di alimenti il diritto di richiedere un contratto di fornitura scritto”. Erano otto queste pratiche sanzionate e adesso diventano 16.
Nell’ordine la Ue chiederà agli Stati nazionali, che dovranno recepire la nuova direttiva, di vietare una serie di pratiche commerciali in uso, che diventeranno illegali come: i pagamenti in ritardo per prodotti consegnati; cancellazioni tardive unilaterali o modifiche retroattive degli ordini; rifiuto da parte dell’acquirente di firmare un contratto scritto con un fornitore e uso improprio di informazioni riservate.
E anche le minacce di ritorsioni nei confronti dei fornitori, ad esempio la cancellazione dei loro prodotti o il ritardare i pagamenti, per punirli per la presentazione di reclami, verranno messi anch’essi al bando. Agli acquirenti non sara’ piu’ consentito richiedere pagamenti dai fornitori per deterioramento o perdita di prodotti presso i locali dell’acquirente, a meno che non siano causati dalla negligenza dei fornitori oppure che i fornitori paghino il costo di esaminare i reclami dei clienti.
E per finire altre cattive abitudini come il restituire prodotti invenduti a un fornitore senza pagarli, costringere i fornitori a pagare per la pubblicita’ di prodotti, addebitando fornitori per lo stoccaggio o la quotazione di prodotti, o imporre costi di sconto al fornitore, saranno messi fuori legge a meno che siano concordati nel contratto di fornitura.