
10 Feb Pensione di reversibilità: quando non spetta o viene revocata alla moglie
La pensione di reversibilità è un trattamento economico erogato mensilmente dall’INPS ai familiari superstiti del pensionato deceduto. È destinata principalmente al coniuge, poi ai figli, e in loro assenza, ai nipoti, ai genitori, ai fratelli o alle sorelle. La moglie superstite riceve il 60% della pensione del coniuge deceduto. Se c’è almeno un figlio, la percentuale aumenta all’80%, e con due o più figli arriva al 100%. Tuttavia, la moglie non è sempre automaticamente beneficiaria della pensione di reversibilità: se non si rispettano tre condizioni, perde il diritto a percepirla.
1 – Il diritto alla pensione di reversibilità è revocato se la moglie si risposa, poiché un nuovo matrimonio annulla la possibilità di continuare a ricevere la reversibilità. Tuttavia, se la moglie superstite convive con un altro uomo senza sposarsi, mantiene il diritto alla pensione ereditata, poiché la convivenza non ha la stessa valenza giuridica del matrimonio.
2 – Il diritto alla pensione di reversibilità per l’ex moglie non matura se, in caso di divorzio, non ha mai percepito l’assegno divorzile periodico dal coniuge defunto. Infatti, per avere diritto alla reversibilità, l’ex moglie deve aver ricevuto l’assegno divorzile. Se non lo ha mai ricevuto o ha ricevuto un assegno una tantum, non ha diritto alla pensione di reversibilità.
3 – Riguardo al rapporto lavorativo dell’ex moglie, si ha diritto alla pensione di reversibilità se la sentenza di divorzio è successiva al rapporto di lavoro che ha dato diritto alla pensione al coniuge deceduto.
La pensione di reversibilità spetta anche alla moglie divorziata dall’ex marito. Se l’ex marito ha contratto un nuovo matrimonio, la reversibilità è un diritto sia dell’ex moglie divorziata che della moglie superstite. Il calcolo della quota di pensione di reversibilità tiene conto dell’importo della pensione diretta, della durata del matrimonio, del periodo durante il quale è stata erogata la pensione del coniuge defunto e del periodo di separazione legale, poiché il matrimonio termina solo alla conclusione del procedimento di divorzio.
La moglie del pensionato deceduto mantiene il diritto alla pensione di reversibilità anche se possiede un reddito personale (da lavoro o da pensione). Tuttavia, sarà necessario rientrare nelle soglie massime di reddito per evitare decurtazioni dell’importo:
- 25% se il reddito risulta superiore a 3 volte il trattamento minimo (nel 2024, 23.345,79 euro);
- 40% se il reddito risulta superiore a 4 volte il trattamento minimo (nel 2024, 31.127,72 euro);
- 50% se il reddito risulta superiore a 5 volte il trattamento minimo (nel 2024, 38.909,65 euro).
Il coniuge con pensione in possesso dei requisiti sopra indicati, può presentare domanda di reversibilità all’INPS in questo modo:
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- online, sul sito dell’INPS;
- tramite patronato e intermediari dell’istituto;
- tramite contact center dell’INPS.