Pensioni e previdenza agricoltori: tutti i contributi per il 2024

Pensioni e previdenza agricoltori: tutti i contributi per il 2024

L’INPS, nella Circolare numero 74/2024, riassume come di consueto i limiti di reddito su cui si versano i contributi per la previdenza obbligatoria a carico di coltivatori diretti, coloni, mezzadri ed imprenditori agricoli professionali. L’aumento è dovuto alla variazione al rialzo del reddito giornaliero di riferimento, passato da 61,98€ a 63,06€, come stabilito dal decreto del Direttore Generale per le Politiche Previdenziali e Assicurative del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 21 maggio 2024.

Il reddito di riferimento

Il versamento dei contributi per gli agricoltori autonomi si basa sulla classificazione delle aziende in quattro fasce di reddito convenzionale, indicate nella “Tabella D” allegata alla legge 2 agosto 1990, n. 233, e rimodulate dal 1° luglio 1997 dal decreto legislativo 16 aprile 1997, n. 146, convertite in euro come da circolare n. 83 del 23 aprile 2002. Ogni azienda è annualmente inclusa nella fascia di reddito convenzionale corrispondente al reddito agrario dei terreni condotti e/o a quello determinato dall’allevamento degli animali. La contribuzione dovuta, ai sensi dell’art. 7 della legge 233/90, è calcolata moltiplicando il reddito medio convenzionale – stabilito annualmente con decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, basato sulla media delle retribuzioni medie giornaliere degli operai agricoli – per il numero di giornate indicate nella citata “Tabella D”, in corrispondenza della fascia di reddito convenzionale in cui è inserita l’azienda, applicando al risultato le aliquote percentuali riepilogate di seguito.

Dato che il reddito medio giornaliero per il 2024 è stato fissato in 63,06€, il reddito annuale su cui applicare le suddette aliquote varia da 9.837€ a 19.675€. Oltre all’aliquota IVS, gli assicurati alla gestione CDM devono aggiungere un’addizionale IVS fissa di 0,79€ a giornata, fino a un massimo di 156 giornate lavorative (per un contributo aggiuntivo complessivo di 123,24€); il contributo di maternità di 7,49€ annui; e il contributo Inail di 768,5€ (532,18€ per le zone montane o svantaggiate), che però non viene pagato dagli imprenditori agricoli (IAP). I pensionati ultra 65enni possono richiedere il dimezzamento dei contributi IVS (compresa l’addizionale).

Complessivamente, nel 2024 i coltivatori diretti dovranno versare un contributo che varia dai 3.260,20€ ai 5.621,16€ (nel 2023 la forchetta era tra i 3.204,16€ e i 5.524,69€), mentre per gli IAP la cifra varia tra i 2.491,70€ e i 4.852,66€ (rispetto ai 2.435,66€-4.756,19€ dell’anno scorso) a seconda della classe di reddito. Gli importi per i coltivatori diretti si riducono di 236,32€ nelle zone montane o svantaggiate.