20 Dic Pensioni: il governo Draghi pronto a discutere con i sindacati la riforma della Fornero
Incontro avvenuto questo pomeriggio a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e i sindacati sul tema della riforma delle pensioni.
Dopo lo sciopero generale di giovedì scorso indetto da Cgil e Uil (a cui la Cisl non ha aderito) non era scontato che il colloquio ci fosse, né tantomeno risultasse un esito positivo in un clima di dialogo cordiale.
Mario Draghi ha espressamente confermato l’impegno ad avviare il confronto con tavoli tecnici per la riforma della legge Fornero, subito dopo il periodo delle festività natalizie.
“Oggi siamo di fronte a una dichiarazione ufficiale sulla disponibilità del governo a fare una discussione sulla riforma della legge Fornero. Cosa mai avvenuta prima in questi dieci anni”, ha dichiarato al termine dell’incontro il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che ha auspicato l’avvio di un dialogo “vero, e non come avvenuto sul fisco”.
“È stato un incontro importante. Il governo ha accolto la nostra impostazione per avviare una fase di confronto per negoziare una riforma complessiva, strutturale delle pensioni. Domani ci invieranno un calendario di incontri. Abbiamo riaffermato il principio che il tema pensioni non può essere solo un costo economico ma un tema di sostenibilità sociale. Il giudizio è positivo: finalmente apriamo il cantiere della riforma Fornero, nella prospettiva di rendere il nostro sistema più flessibile più equo, più sostenibile”, ha affermato il segretario della Cisl Luigi Sbarra.
Così il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri: “Un appuntamento importante. Si è deciso di aprire finalmente il cantiere per discutere della riforma della legge Fornero. Con tre confronti: sulla flessibilità in uscita, sulla previdenza per giovani e donne e sulla previdenza complementare. Abbiamo concordato il metodo”.
Al tavolo tra governo e sindacati sulla riforma per l’esecutivo non ci sarà Mario draghi. La delegazione del governo, infatti, sarà composta dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, dal consigliere economico Marco Leonardi e dai ministri competenti, Orlando, Franco, Brunetta.