18 Apr Proroga fino al 30 giugno 2022 per il Bonus Terme
Dopo la proroga del bonus terme a fine giugno 2022, l’Agenzia delle entrate fa il punto sulla misura e sulla fruizione delle prenotazioni non evase entro l’8 gennaio scorso.
Decreto Sostegni Ter: le altre misure per il turismo
Il Fisco, infatti, ricorda come grazie alla Legge di conversione del Dl 4-2022 (L. 25-2022), il bonus terme (nella foto Terme San Giovanni, Rapolano Terme, Siena) sia stato prorogato al 31 giugno 2022 per permettere a tutti i beneficiari di fruire dello sconto ottenuto, dando una boccata d’ossigeno al settore termale, tra i più colpiti dalla crisi economica scaturita dalla pandemia.
Secondo l’impostazione originaria – ricorda infatti l’Agenzia – il buono sarebbe dovuto essere fruito entro lo scorso 8 gennaio. Complici però le chiusure anti-contagio varate nei mesi invernali, per quella data quasi la metà dei voucher risultava ancora non sfruttata. Per questo con il decreto Sostegni Ter, governo e parlamento hanno deciso di prorogare il periodo in cui è possibile usare il bonus terme, facendo slittare la scadenza a fine giugno (ben 5 mesi e mezzo oltre il termine originario e ben tre mesi dopo la prima estensione, fissata nella prima versione del decreto per il 31 marzo).
Bonus terme: cos’è e a chi spetta
Varato dal governo con l’obiettivo di mitigare la crisi economica del settore turistico-alberghiero causata dal Covid-19, l’incentivo – lo ricordiamo – è rivolto a tutti i cittadini maggiorenni residenti in Italia, senza limiti di ISEE e senza limiti legati al nucleo familiare.
Il buono è concesso nella misura del 100% del prezzo di acquisto dei servizi presso l’ente termale prescelto, fino a un massimo di 200 euro per ciascuna richiesta presentata.
Il voucher dà quindi diritto (a chi è riuscito ad ottenerlo) all’applicazione di una riduzione del prezzo di acquisto dei servizi termali corrispondente al valore del buono stesso, per cui nel caso in cui il prezzo sia superiore al tetto massimo ammissibile l’importo eccedente è integralmente a carico dell’utente.
I buoni non sono cedibili, non costituiscono reddito imponibile per il beneficiario degli stessi e non rilevano ai fini del valore dell’indicatore della situazione economica equivalente. Questi, inoltre, non possono essere utilizzati per i servizi di ristorazione e ospitalità.
I beneficiari dell’agevolazione sono gli utenti che acquistano, presso gli enti termali accreditati, uno o più dei servizi termali. Ciascun utente può usufruire di un unico buono.
I servizi termali ammissibili sono erogati dagli enti termali accreditati e non devono essere a carico del Servizio sanitario nazionale o di altri enti pubblici. Sono cumulabili al bonus, invece, le detrazioni fiscali riconosciute sui costi non coperti.
Enti termali, come fare richiesta di rimborso
Come è ormai chiaro ai contribuenti che hanno ottenuto il bonus terme, a gestire l’intera procedura è stato in definitiva l’ente termale accreditato a cui i cittadini si sono dovuti rivolgere per accedere allo sconto.
In tale contesto, quindi, spetta sempre agli enti termali richiedere il rimborso del buono fruito dall’utente, inviando la richiesta al termine del ciclo di cure, e non oltre 120 giorni dalla data di inizio, dopo l’emissione della fattura. Per ottenerlo, è necessario però allegare anche il documento di spesa (che riporta il codice univoco relativo alla prenotazione del buono) e le ulteriori dichiarazioni relative al rispetto della normativa sulla privacy e delle regole di funzionamento dell’agevolazione.
A quel punto Invitalia ha a disposizione un mese di tempo per erogare il rimborso, che viene pagato sul conto corrente che l’ente termale ha indicato in sede di accreditamento.
Boom di domande e circolo virtuoso
Il bonus terme ha sicuramente riscosso un successo indiscutibile. Con più di 250mila richieste e oltre 50 milioni di euro stanziati, sono bastate quattro ore per esaurire il plafond dedicato all’incentivo.
Visti i numeri incoraggianti, nei mesi passati l’associazione di categoria, Federterme Confindustria, ha auspicato che la misura possa essere rifinanziata, anche in ragione dello “effetto moltiplicatore per il turismo nei territori termali pari almeno a 6 volte l’investimento dello Stato”, hanno spiegato i tecnici del comparto.
Effettivamente il voucher terme adottato dal governo potrebbe essere destinato a creare un circolo virtuoso: secondo un’indagine condotta dalla Cna Turismo e Commercio la misura porterà infatti ad un giro d’affari superiore ai 200 milioni di euro, generato da 260 mila turisti e dai loro 500 mila pernottamenti.
fonte: fasi.eu