05 Dic Rivalutazione: cosa cambia sulle pensioni dall’1 gennaio 2022
Nel 2022 si potrebbe tornare a parlare di nuovo di rivalutazione degli assegni pensionistici. Col taglio Irpef in previsione per il prossimo anno, sembra che per i pensionati possa aggiungersi anche la revisione della soglia di esenzione delle imposte. Dagli attuali 8130 euro dovrebbe salire fino a quota 8500.
Ricordiamo che l’adeguamento degli assegni pensionistici non è stato effettuato nel 2021, in quanto ufficialmente i prezzi hanno registrato un andamento negativo e il tasso di inflazione ufficiale registrato negli ultimi mesi farebbe comunque salire il tasso a non oltre il 2%.
Rivalutazioni.
Sul decreto Mef datato 17 novembre 2021 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale qualche giorno fa viene riportato un aumento lordo dell’1,7%: la misura riguarda più di 22 milioni di italiani ed è possibile sia grazie ai “tagli” che all’adeguamento del trattamento pensionistico dell’anno in corso rispetto al 2020.
Secondo ItaliaOggi, tornerà in vigore il sistema a scaglioni (ex legge 288/2000) che sarà a vantaggio dei pensionati perchè le decurtazioni del tasso di rivalutazione si applicheranno soltanto sulle quote di assegno che supereranno certe soglie.
Le pensioni con importo fino a quattro volte il minimo (fino a 2.062 euro), subiranno l’incremento pieno dell’1,7%; quelle con un importo compreso tra quattro e cinque volte il minimo (tra 2.062 e 2.577 euro), riceveranno il 90% dell’1,7% (rivalutazione effettiva dell’1,53%), ma rimane comunque la rivalutazione piena (1,7%) dello scaglione fino a 2.062 euro; quelle che superano cinque volte il minimo, quindi oltre i 2.578 euro, avranno un incremento del 75% sull’1,7% (rivalutazione reale dell’1,275%).
Anche qui, c’è la rivalutazione piena dello scaglione fino a 2.062 euro e l’1,53% della fascia compresa tra 2.062 e 2.578 euro.
Una pensione di duemila euro lordi al mese avrà un incremento (lordo) di 34 euro mensili, una pensione da duemila e 500 euro lordi al mese, quindi tra 4 e 5 volte il minimo, incasserà circa 42 euro al mese in più. Come si legge sul Sole 24 Ore, l’adeguamento riguarderà anche il valore del trattamento minimo di pensione: dagli attuali 515,58 euro mensili si passerà a 524,34 euro, mentre l’assegno sociale subirà un aumento che da 460,28 lo porterà a 468,10 euro mensili.