Senza vizi la notifica della cartella arrivata tramite raccomandata

Senza vizi la notifica della cartella arrivata tramite raccomandata

La norma prevede una modalità di consegna, del tutto affidata al concessionario e all’ufficiale postale, alternativa rispetto a quella affidata ai soggetti indicati nella norma stessa.

La Corte di cassazione, con l’ordinanza n. 14649/2024, del 24 maggio 2024, ha ribadito il principio secondo cui l’agente della Riscossione ha la facoltà di provvedere direttamente alla notifica della cartella di pagamento, spedendola a mezzo posta.

La vicenda
La Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Liguria, nel confermare la decisione del Collegio provinciale di La Spezia, ha respinto il ricorso con cui un contribuente contestava il difetto di notifica di distinte cartelle esattoriali, disposta ai sensi dell’articolo 26, comma 1, Dpr n. 602/73.

Ad avviso del ricorrente, la notificazione eseguita a mezzo posta raccomandata direttamente dall’agente della Riscossione, senza l’intermediazione di una delle figure professionali di cui alla prima parte del primo comma del citato articolo 26, come modificato con l’articolo 12 del Dlgs n. 46/1999, è da ritenersi illegittima in quanto non si confronta con la normativa speciale prevista dal Dlgs n. 112/1999, il cui articolo 65 da un lato, impone che per la notifica degli atti e dei provvedimenti dell’Amministrazione finanziaria si applichino le disposizioni dell’articolo 60 del Dpr n. 600/73 e, dall’altro, stabilisce che le notificazioni debbano essere effettuate con le modalità definite dalla legge n. 890/1982.

La sentenza e conclusioni
Nel respingere il ricorso del contribuente, la Corte suprema ha ribadito che “ai sensi dell’art. 26, comma 1, d.P.R. n. 602 del 1973, vigente ‘ratione temporis’, anche dopo che l’art. 12 d.lgs. n. 46 del 1999 ha soppresso l’inciso ‘da parte dell’esattore’, la notificazione della cartella esattoriale può avvenire mediante invio diretto, da parte del concessionario, di lettera raccomandata con avviso di ricevimento”.

La ratio del principio espresso dalla Corte trae origine dal disposto della seconda parte del comma 1 dell’articolo 26, il quale prevede una modalità di notifica integralmente affidata al concessionario stesso ed all’ufficiale postale, alternativa rispetto a quella della prima parte della medesima norma e di competenza esclusiva dei soggetti ivi indicati.

In tal caso, la notifica si perfeziona con la ricezione del plico da parte del destinatario, alla data risultante dall’avviso di ricevimento, senza necessità di un’apposita relata, visto che è l’ufficiale postale a garantirne, nel menzionato avviso, l’esecuzione effettuata su istanza del soggetto legittimato e l’effettiva coincidenza tra destinatario e consegnatario della cartella.

Irrilevante è, poi, la modifica apportata, al citato articolo 26, dall’articolo 12 del Dlgs n. 46/1999 il quale ha soppresso, dal secondo periodo del primo comma, l’inciso “da parte dell’esattore”, atteso che tale abrogazione trova giustificazione nella funzione propria dello stesso Dlgs del 1999, deputato al riordino della disciplina della riscossione.

La Corte ha, altresì, confermato il principio secondo cui nell’ipotesi in parola, in cui si proceda alla notifica mediante invio diretto, da parte del concessionario, di raccomandata con avviso di ricevimento, trovano applicazione le norme concernenti il servizio postale ordinario e non quelle dettate dalla legge n. 890/1982.

Tale conclusione, mutuata dal pregresso pronunciamento del Giudice di legittimità n. 28872/2018, trova fondamento nell’articolo 14 della legge del 1982 richiamata, il quale prevede che la notifica degli avvisi e degli atti che per legge devono essere notificati al contribuente può eseguirsi a mezzo della posta direttamente dagli uffici finanziari.

Ad avviso della consolidata giurisprudenza della Corte suprema (cfr Cass. n. 14196/2014), “la circostanza che tale disposizione faccia salve le modalità di notifica di cui al D.P.R. n. 600 del 1973, art. 60, e delle singole leggi d’imposta non elide la possibilità riconosciuta agli uffici finanziari – e per quel che qui interesse alla società concessionaria – di utilizzare le forme semplificate a mezzo del servizio postale – con specifico riferimento all’inoltro di raccomandata consegnata al portiere v. D.M. 9 aprile 2001, art. 39 (cfr. Cass. n. 27319/2014) – senza il rispetto della disciplina in tema di notifiche a mezzo posta da parte dell’ufficiale giudiziario