10 Mar Siccità Italia: il 2024 un anno ad altissimo rischio da Nord a Sud
Il Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale ha emesso il 12 gennaio 2024 un divieto sull’utilizzo dell’acqua per l’irrigazione in tutti e tre i sub-comprensori sotto la sua giurisdizione. La Sardegna è afflitta da una grave siccità da diversi mesi, a causa della scarsità di piogge e di temperature anomale.
L’Autorità di Bacino Regionale ha segnalato un aumento della domanda d’acqua rispetto alla norma, mentre i bacini idrici presentano attualmente un deficit di circa 380 milioni di metri cubi rispetto alla media degli anni precedenti. Questa situazione è particolarmente preoccupante considerando che siamo nel bel mezzo dell’inverno, quando ci si aspetterebbe una ricostituzione delle riserve idriche in previsione delle stagioni primaverile ed estiva. Tuttavia, questa problematica non riguarda esclusivamente la Sardegna.
Anche in Sicilia, la siccità ha portato al razionamento dell’acqua in almeno 39 comuni. L’isola registra una carenza di circa 54 milioni e mezzo di metri cubi rispetto alle medie recenti. Di fronte a questa situazione critica, il presidente della Regione, Renato Schifani, ha dichiarato lo stato di calamità naturale per l’intero territorio siciliano all’inizio di febbraio.
Ramona Magno, responsabile dell’Osservatorio Siccità del CNR, spiega che le aree del Sud Italia, in particolare le isole, sono attualmente le più colpite dalla siccità. In alcune zone della Sicilia, della Sardegna, ma anche della Calabria, della Puglia e della Basilicata, le precipitazioni sono nettamente al di sotto della media da almeno sei mesi. Le temperature costantemente elevate hanno aggravato ulteriormente la situazione, aumentando l’evapotraspirazione e mettendo a dura prova le riserve idriche superficiali.
Non migliore la situazione in Nord Italia