07 Ago Stop europeo alla plastica monouso: la via modificata scelta dall’Italia
Lo scorso 3 luglio è entrata in vigore la direttiva 904 Single Use Plastic (Sup) varata dal Parlamento Europeo nel 2019. Bandisce cannucce, piatti e stoviglie, cotton fioc in plastica e impone la forte riduzione di altri oggetti come le tazze per bevande e alcuni contenitori in plastica monouso per alimenti.
Fin dal mese precedente il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani aveva definito la direttiva “assurda” con questa motivazione: “L’Europa ha dato una definizione di plastica stranissima, solo quella riciclabile. Tutte le altre, anche se sono biodegradabili, non vanno bene”.
In primis è sembrato che la direttiva andasse a colpire quasi esclusivamente la produzione di plastica nazionale, di cui l’Italia è leader di mercato.
Ma la battaglia condotta a Bruxelles per ottenere deroghe si è chiusa con un nulla di fatto. Il Governo Draghi ha approvato, nel corso del Consiglio dei Ministri del 5 agosto, l’attuazione della direttiva 2019/904. Prevedendo però due eccezioni alla norma di Bruxelles.
1 – Sulla plastica biodegradabile e compostabile sono stati esclusi dal divieto imposto dalla direttiva SUP i prodotti in materiale biodegradabile e compostabile realizzati con percentuali di materia prima rinnovabile uguali o superiori al 40%, e, dal 1° gennaio 2024, sopra almeno il 60%, nei casi che rendano difficoltoso il ricorso ad alternative riutilizzabili. Si tratta, ad esempio, di alcune tipologie di bevande e alimenti, o di utilizzi all’interno di mense, ospedali e rsa.
2 – La direttiva non si applicherà ai rivestimenti in plastica inferiori al 10% del peso totale.
Non si è fermata qui l’azione del governo, che ha stanziato, anche con i fondi del Recovery, bonus e incentivi per favorire la svolta green delle imprese, insieme a sanzioni inasprite per chi non rispetterà il dettato legislativo.
In particolare, viene introdotto un credito d’imposta per le imprese che acquistano o utilizzano prodotti riutilizzabili o realizzati in materiale biodegradabile o compostabile, come bicchieri o contenitori per alimenti: il contributo sarà del 20% delle spese sostenute e documentate per tali acquisti fino a un massimo di 10mila euro l’anno.
Prevista poi l’istituzione di un fondo per incentivare la trasformazione delle imprese che producono prodotti in plastica monouso, con una dotazione di 10 milioni annui per il periodo 2022-2024.