30 Mag Truffe ai consumatori: shrinkflation, la confezione più “leggera”
Una nuova tecnica di vendita si è imposta all’attenzione dei consumatori, nata a causa dell’inflazione, della guerra Russia-Ucraina, dello scarseggiare delle materie prime, dei rincari energetici e anche, si diciamolo, della speculazione.
Lo ha reso noto l’Unione Consumatori, che ha presentato una segnalazione all’Autorità Antitrust sulla tecnica di marketing della shrinkflation. Essa si fonda sul ridimensionamento del peso consolidato di prodotti di largo consumo per mascherare l’aumento del prezzo.
Ad esempio mozzarelle da 100 grammi invece che da 125, caffè da 225 al posto di quello da 250 grammi, pasta non nei formati consolidati da 500 grammi e da 1 Kg, tè con 20 bustine invece di 25, innumerevoli altri prodotti tra i quali le colombe pasquali da 750 grammi. Questo all’interno di una confezione che invece si presenta identica a quella delle grammature precedenti, inducendo all’errore il consumatore.
Lo scorso mese, a causa dell’effetto combinato dei diversi fattori che abbiamo ricordato, l’inflazione ha raggiunto il 6,7%, che si traduce in aumento della spesa annua in alimentari per una famiglia tipo di 373 euro.
Tra i rincari maggiori degli alimentari rispetto alla primavera 2021 spiccano frutta (+7,8%) e verdura fresca (+12%), uova (+9,3%), olio di oliva (+6,1%), farina (+17,1%), burro (+15,7%) e gli oli vegetali diversi da quello d’oliva (+63,5%).