23 Ott Un aiuto per distinguere il Covid-19 dal raffreddore e dalla rinite allergica
Uno studio multicentrico, a cui ha partecipato anche l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, è stato pubblicato sulla rivista scientifica Allergy.
Sono state vagliate le risposte di quasi 100 medici alle domande di un apposito questionario che chiedeva di classificare per tipologia e per intensità i sintomi delle vie aeree più comuni di queste tre patologie.
L’analisi ha permesso di aiutare a comprendere specifici sintomi delle vie respiratorie che possono aiutare i medici a distinguere, in attesa dell’esito del tampone, un paziente con sospetta infezione da SARS-CoV-2 da quelli affetti da rinite allergica e dal comune raffreddore.
I risultati dello studio promosso dal gruppo Allergic Rhinitis and its Impact on Asthma (ARIA) e dall’European Academy of Allergy and Clinical Immunology (EAACI) consentono di differenziare i sintomi delle vie respiratorie superiori tra le tre malattie.
La presenza di prurito al naso, la presenza di congiuntivite, prurito oculare, starnutire molto frequentemente sono per esempio tutti sintomi che indicano che il soggetto sia affetto da rinite allergica e non da Covid-19 o da raffreddore.
Il raffreddore comune è caratterizzato dal naso che cola (rinorrea), dal naso chiuso, dal mal di gola e dall’assenza di prurito al naso.
La perdita di olfatto, la perdita del gusto, la mancanza di fiato, e la tosse intensa sono invece sintomi caratteristici del Covid-19, insieme all’assenza di prurito al naso e alla bassissima presenza di sintomi agli occhi (lacrimazione, prurito, arrossamento).
Allo studio hanno partecipato quasi 100 medici in tutto il mondo esperti nelle patologie delle vie respiratorie e membri del gruppo Allergic Rhinitis and its Impact on Asthma (ARIA) che ogni anno si occupa all’interno dell’OMS delle linee guida mondiali sulla rinite allergica. Il questionario riguardava sintomi delle vie aeree superiori e inferiori per il COVID-19, per il raffreddore comune e per la rinite allergica. Ai medici è stato chiesto di valutare 5 sintomi nasali, 3 sintomi oculari, il gusto, l’olfatto, la tosse, il respiro sibilante e il mal di gola.
A più di un anno dallo scoppio della pandemia, la rapida e corretta valutazione dei pazienti con sintomi che possono indicare un’infezione da SARS-CoV-2 è una sfida ancora aperta. L’utilizzo di applicazioni basate sulla sintomatologia, cioè sul complesso dei sintomi caratteristici di una malattia, è stato già valutato in studi prospettici nel Regno Unito, in Cina e negli Stati Uniti. Il miglioramento di questi strumenti aiuta a selezionare meglio i soggetti da sottoporre ai tamponi per SARS-CoV-2, aumentandone così la disponibilità. L’uso di questi metodi può inoltre ridurre i casi di quarantena non necessaria evitando quando possibile anche la chiusura di scuole e servizi pubblici.
Esiste già un’App gratuita (MASK-air) sviluppata dal gruppo dell’OMS che si occupa di rinite allergica, l’Allergic Rhinitis and its Impact on Asthma (ARIA), che permette di distinguere in base ai sintomi tra rinite allergica e raffreddore. L’intenzione degli autori dello studio è quella di integrare il questionario somministrato ai medici all’interno di questa App di modo che sia possibile identificare anche i casi di infezione da SARS-CoV-2 distinguendoli da casi di rinite allergica e di raffreddore. In questo modo sarebbe possibile aiutare a migliorare la segnalazione attiva dei pazienti con sospetta infezione da SARS-CoV-2 e la loro presa in carico.