19 Dic Variazioni colturali, disponibile l’elenco aggiornato dei Comuni
Attraverso il servizio online “Variazioni colturali – Ricerca particelle”, disponibile sul sito dell’Agenzia delle entrate è possibile effettuare la ricerca per singola particella
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di ieri, 15 dicembre 2022, l’elenco dei Comuni per i quali è stato completato l’aggiornamento della banca dati catastale effettuato in base alle dichiarazioni sulla qualità delle colture presentate agli organismi pagatori dei contributi agricoli e messe a disposizione dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea). La lista è allegata al comunicato dell’Agenzia delle entrate disponibile sulla stessa Gu.
L’aggiornamento tiene conto delle variazioni del tipo di coltura praticata su una determinata particella di terreno rispetto a quella risultante dalla banca dati del Catasto terreni. La modifica e la nuova coltivazione deve essere dichiarata utilizzando il Software DOCTE 2.0 oppure tramite il modello “Dichiarazione variazione coltura – pdf”, in ogni caso deve essere comunicata all’ufficio provinciale-Territorio dell’Agenzia delle entrate.
Tuttavia, dal 1° gennaio 2007, tale adempimento non è più richiesto se la cultura è stata dichiarata a un organismo pagatore riconosciuto ai fini dell’erogazione dei contributi agricoli. L’Agea, infatti, ogni anno, sulla base di tali dati, propone alle Entrate l’aggiornamento della banca dati del Catasto Terreni. A cascata, l’Agenzia delle entrate pubblica sulla Gazzetta Ufficiale un comunicato con allegata la lista dei Comuni interessati dalle variazioni.
L’elenco è consultabile per i successivi 60 giorni. È, inoltre, disponibile online, presso gli uffici provinciali-Territorio e, per 60 giorni, presso il Comune interessato.
Per effettuare la ricerca sulle singole particelle può essere utilizzato il servizio online “Variazioni colturali – Ricerca particelle” accessibile dal sito dell’Agenzia delle entrate”. Per ogni particella sono disponibili i dati censiti a seguito dell’aggiornamento: qualità catastale, classe di produttività, superficie, redditi (dominicale e agrario) ed eventuale simbolo di deduzione.
fonte:fiscooggi.it